
Fake, bufale e falsi allarmi: da oggi c’è un sito che è in grado di fermarle in tempo o, almeno, di smascherarle prima che provochino caos o peggio.
Si chiama Emergent ed è il primo sito anti bufale online: è una web app creata dal giornalista Craig Silverman per la Columbia Uniersity ed è in grado di scovare le menzogne online grazie ad un algoritmo basato sulla semantica delle bufale.
Il progetto è ancora in fase sperimentale e si propone di essere una sentinella che andrà a monitorare il flusso delle informazioni, le conversazioni e il numero di click verso una determinata notizia.
Di solito i siti anti-spam o anti bufala si basano sul crowdsourcing, ma spesso non riescono nell’impresa. Emergent, oltre a stanare la bufale, riesce anche a captare i commenti ed i reclami degli utenti online e capire in che direzione stanno andando.
Il funzionamento è abbastanza semplice. Primo passo: i ricercatori scandagliano il web grazie a una serie di feed, filtri e sistemi di allerta, per individuare in diretta i “rumor”; secondo passo: cercano su Google News tutte le fonti che parlano della stessa storia e le aggregano; terzo: inseriscono le informazioni in un database che assegna a ciascun contenuto un “tasso di veridicità”. Poi è l’algoritmo a farla da padrona: monitora le url dei siti inseriti nel database, in modo da tracciare se il contenuto cambia, se ci sono aggiornamenti, correzioni, prove a supporto o contro la notizia.
Occorre adesso vedere se effettivamente questo sito riuscirà nella titanica impresa: perchè è vero che le bugie hanno le gambe corte ma spesso le mani di chi le digita sono molto ma molte veloci e scaltre.
Francesca Lizi