arresti a brescia per sequestro di un imprenditore e evasione fiscale: un'operazione della polizia contro la criminalità economica nel 2025
Sei individui sono stati arrestati a Brescia con l’accusa di aver sequestrato un imprenditore e di aver orchestrato un ampio sistema di evasione fiscale . Le indagini, condotte dalla Procura di Brescia e dalla Guardia di Finanza , hanno svelato un’operazione criminale che ha portato al sequestro di beni per un valore superiore a 1,5 milioni di euro . Le accuse includono anche l’ estorsione , sottolineando la gravità delle condotte illecite emerse.
Avviate nel 2022 , le indagini hanno rivelato un collaudato sistema di evasione fiscale , basato su fatture per operazioni inesistenti per un ammontare complessivo di oltre 250 milioni di euro . Secondo gli inquirenti, i sei arrestati avrebbero creato diverse società nel settore edile , coinvolte nella somministrazione illecita di manodopera, attive nelle province di Brescia , Milano e Bergamo . Questo sistema ha permesso loro di operare in modo fraudolento, eludendo le normative fiscali.
Durante le indagini, la Guardia di Finanza ha sequestrato beni per un valore superiore a 2 milioni di euro . È stata scoperta la presenza sul territorio bresciano di due strutture complementari, una delle quali risulta collegata alla cosca ‘ndranghetista Piromalli-Molè . Questo legame ha aggravato ulteriormente la situazione, rendendo necessarie misure più severe nei confronti dei soggetti coinvolti.
Oltre agli arresti, è stato disposto un sequestro preventivo nei confronti delle società implicate, per un importo complessivo che supera i 27 milioni di euro . Questo provvedimento è stato adottato per recuperare i proventi delle indebite compensazioni effettuate attraverso crediti d’imposta inesistenti e per l’imposta evasa, derivante dall’omessa presentazione delle dichiarazioni fiscali obbligatorie.
Le operazioni della Guardia di Finanza non si sono limitate agli arresti. Sono state eseguite anche nove misure interdittive nei confronti di sette imprenditori edili e di due professionisti bresciani, accusati di concorso nel reato di “indebita compensazione” di crediti inesistenti, per un valore di circa 1,5 milioni di euro . Queste azioni evidenziano l’impegno delle autorità nel contrastare l’ evasione fiscale e le attività illecite che minacciano l’economia legale.
This post was last modified on 27 Febbraio 2025 9:33