“Scopri ‘Il Genio vagante’: mostra su Negri, Gessi e Matteucci alla Biblioteca Classense”

Le storie di tre celebri esploratori italiani, Francesco Negri, Romolo Gessi e Pellegrino Matteucci, si animano in una mostra straordinaria che avrà luogo dal 1° maggio al 14 giugno 2025 presso il Corridoio Grande della Biblioteca Classense di Ravenna. L’esposizione, dal titolo “Il Genio vagante. Negri, Gessi e Matteucci: storie di viaggiatori tra Seicento e Ottocento”, offre ai visitatori un’occasione imperdibile per immergersi nelle avventure di questi pionieri, attraverso una selezione di libri, mappe, manoscritti e una rara collezione di armi africane.

Un viaggio nel tempo tra esplorazioni e scoperte

Curata da Benedetto Gugliotta, la mostra propone un percorso che mette in luce esperienze di viaggio molto diverse. Da un lato, troviamo Francesco Negri, sacerdote ravennate che nel 1665 si avventurò verso i confini settentrionali dell’Europa, raggiungendo Capo Nord. Considerato il primo etnografo del popolo Sami, Negri si avvalse di mappe geografiche e descrizioni, ricche di dettagli affascinanti, sebbene in parte pre-scientifiche, come serpenti marini e draghi volanti. Dall’altro lato, Romolo Gessi e Pellegrino Matteucci si inoltrarono nel profondo dell’Africa alla fine del XIX secolo, esplorando territori tra il Sud Sudan e il golfo di Guinea. Le loro spedizioni, purtroppo, si conclusero tragicamente con la morte prematura di entrambi.

Le motivazioni che spinsero questi esploratori a intraprendere i loro viaggi erano molteplici. Oltre al desiderio di avventura, le loro esperienze si intrecciano con temi complessi come il colonialismo e lo schiavismo, che segnarono il periodo storico in cui vissero. La mostra offre anche l’opportunità di ammirare due oggetti di grande valore provenienti dal Museo delle Civiltà di Roma: una tromba portavoce del popolo Bongo e un ferro-moneta, entrambi parte delle collezioni di Gessi e Matteucci. Questi reperti testimoniano l’eredità culturale e storica dei due viaggiatori ravennati.

Un dialogo contemporaneo sull’eredità coloniale

In un’ottica di riflessione contemporanea, la mostra è arricchita dalla collaborazione con il Museo d’Arte della Città di Ravenna. Qui, l’artista camerunense Victor Fotso Nyie ha presentato un intervento dal titolo “Io sono l’altro”, inaugurato il 30 aprile 2025, che invita a riflettere su temi attuali come il colonialismo e la decolonizzazione. Fotso Nyie, attraverso la sua arte, cerca di stimolare un dialogo tra le civiltà, affrontando questioni di identità e appartenenza in un contesto globale.

La mostra “Il Genio vagante” non si limita a rendere omaggio alla vita e alle avventure di tre esploratori italiani, ma rappresenta anche un’importante occasione per interrogarsi sulle conseguenze storiche delle esplorazioni e sul loro impatto sulle culture coinvolte. Attraverso un percorso che unisce passato e presente, i visitatori sono invitati a considerare le sfide e le opportunità che emergono dall’incontro tra diverse civiltà.

This post was last modified on 28 Febbraio 2025 14:09

Published by