Scoperta sorprendente su Europa: la luna di Giove brilla anche al buio

Scoperta della NASA: Europa, luna di Giove, emette un bagliore notturno che rivela la sua composizione chimica e offre indizi sulla possibile vita sotto il ghiaccio.
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Nuovi esperimenti condotti dagli scienziati del Jet Propulsion Laboratory della NASA hanno rivelato che Europa, la luna ghiacciata di Giove, emette un bagliore anche sul lato notturno. Questa scoperta potrebbe fornire indizi significativi sulla composizione della sua superficie e sulle possibilità di vita sotto il suo strato di ghiaccio.

La radiazione su Europa

Europa orbita attorno a Giove in un ambiente estremamente ostile. La luna è costantemente esposta a radiazioni intense generate dal pianeta gigante, che colpiscono la sua superficie sia durante il giorno che nella notte. Queste radiazioni sono costituite principalmente da elettroni e altre particelle ad alta energia. Quando queste particelle interagiscono con il ghiaccio presente sulla superficie, possono generare un fenomeno luminoso unico.

La nuova ricerca ha dimostrato come questo bagliore possa variare in base alla composizione chimica del ghiaccio stesso. Diversi sali presenti sulla luna reagiscono in modi distintivi alle radiazioni, producendo colori diversi nel bagliore visibile: tonalità verdi, blu o bianche possono apparire a seconda dei materiali coinvolti. Questo fenomeno non solo è affascinante dal punto di vista scientifico ma offre anche spunti per comprendere meglio le caratteristiche geologiche e chimiche della luna.

L’uso dello spettrometro

Per analizzare il bagliore emesso dalla superficie di Europa, gli scienziati hanno utilizzato uno spettrometro avanzato per separare la luce nelle sue lunghezze d’onda componenti. Tradizionalmente, le osservazioni delle lune come Europa si concentrano sul lato illuminato dal sole; tuttavia, i recenti risultati mostrano chiaramente come appaiono i materiali al buio.

L’importanza dell’oceano sotterraneo globale presente sotto la crosta ghiacciata non può essere sottovalutata; esso potrebbe influenzare significativamente l’emissione luminosa osservata. Analizzando questa luce e confrontandola con dati ottenuti da missioni spaziali precedenti o future si potrebbero ottenere informazioni preziose sui processi geologici avvenuti su Europa nel corso dei millenni.

Composizione della superficie

Le ricerche precedenti avevano già suggerito che la superficie di Europa potesse essere composta da una miscela complessa di ghiaccio d’acqua e sali simili a quelli trovati sulla Terra, tra cui solfati e cloruri. I nuovi esperimenti hanno confermato questa ipotesi mostrando che l’interazione tra questi composti salini e le radiazioni produce effettivamente un bagliore luminoso.

Gli scienziati sapevano già che l’energia degli elettroni penetrava nella superficie provocando eccitazione delle molecole sottostanti; quando queste molecole ritornano al loro stato normale rilasciano energia sotto forma di luce visibile. Questo processo aiuta a spiegare perché alcuni materiali brillino più intensamente rispetto ad altri quando esposti alle stesse condizioni radiative.

Il modello ICE-HEART

Per approfondire lo studio della superficie europea in laboratorio è stato sviluppato uno strumento innovativo chiamato Ice Chamber for Electron and High-Energy Radiation Testing . Questo dispositivo ha permesso agli scienziati del JPL di simulare le condizioni estreme presenti su Europa attraverso test controllati con fasci elettronici ad alta energia.

Inizialmente progettato per studiare reazioni organiche nei materiali simili a quelli trovati su Europa, ICE-HEART ha sorpreso i ricercatori mostrando variazioni significative nel bagliore legate alla diversa composizione dei campioni testati. Questi risultati offrono nuove prospettive sull’analisi delle superfici lunari ed evidenziano l’importanza dell’approccio sperimentale nell’esplorazione planetaria.

Prospettive future con Europa Clipper

La NASA sta preparando una missione ambiziosa chiamata Europa Clipper per esplorare ulteriormente questa misteriosa luna nei prossimi anni. Il veicolo spaziale sarà dotato degli strumenti necessari per effettuare passaggi ravvicinati sopra la sua superficie ed esaminare dettagliatamente i dati raccolti dai recenti studi sul bagliore luminoso rilevabile dagli strumenti scientifici del satellite stesso.

Sebbene non sia specificatamente orientata alla ricerca diretta della vita extraterrestre, questa missione contribuirà notevolmente all’ astrobiologia, fornendo informazioni cruciali sull’abitabilità potenziale dell’oceano sotterraneo europeo e aiutando gli scienziati a comprendere meglio le origini della vita sulla Terra stessa.

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