Scoperta la composizione dell’enorme esagono al Polo Nord di Saturno: un sistema atmosferico unico

Nuove ricerche sull’esagono di Saturno rivelano la complessità della sua struttura atmosferica, composta da sette strati di nebbia e correnti d’aria stabili che mantengono la sua forma distintiva.
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L’esagono di Saturno, una delle formazioni più affascinanti del sistema solare, continua a stupire gli scienziati. Recenti studi hanno rivelato dettagli significativi sulla sua composizione e struttura, confermando che questo misterioso vortice è molto più complesso di quanto si pensasse. Con lati che misurano circa 13.800 chilometri, l’esagono rappresenta un fenomeno atmosferico duraturo e stabile.

La struttura dell’esagono

Il vortice esagonale al Polo Nord di Saturno è composto da un intricato sistema di correnti d’aria e turbolenze che non mostrano segni evidenti di indebolimento nel tempo. A differenza degli uragani terrestri, che tendono a dissiparsi rapidamente, l’esagono ha mantenuto la sua forma distintiva per decenni. Le nuvole ruotano attorno al centro del vortice con un periodo approssimativo di 11 ore.

Questa formazione non è solo una curiosità astronomica; rappresenta anche uno dei pochi esempi noti nel nostro sistema solare in cui le onde atmosferiche assumono una forma geometrica così precisa. Ogni lato dell’esagono misura circa 13.800 chilometri, rendendolo comparabile in dimensione ad alcune delle più grandi tempeste presenti sulla Terra.

Un mistero svelato grazie alla tecnologia

La prima osservazione dell’esagono risale ai primi anni ’80 ed è stata effettuata dal Telescopio Spaziale Hubble. Tuttavia, i dati raccolti dalla missione Cassini hanno fornito informazioni cruciali per comprendere meglio questa straordinaria formazione atmosferica. Recentemente pubblicato su Nature Communication, uno studio ha svelato che il Polo Nord di Saturno è avvolto da sette strati distintivi di nebbia.

Questi strati si estendono dalle nubi del pianeta fino a oltre 300 chilometri d’altitudine e presentano spessori variabili tra i 7 e i 18 chilometri ciascuno. Sono composti principalmente da particelle di idrocarburi e contribuiscono alla stabilità della struttura esagonale stessa.

L’animazione storica dell’esagono

Nel 2012 fu pubblicata una GIF storica realizzata con dati ottenuti dalla missione Cassini; per la prima volta venne mostrata una visione a colori dettagliata dell’esagono al Polo Nord di Saturno. Questa animazione ha catturato l’attenzione degli scienziati poiché copre gran parte della regione polare del pianeta noto come “Signore degli Anelli”.

All’interno della GIF si possono notare diverse caratteristiche meteorologiche: tra queste spicca una tempesta bianca colossale con un diametro superiore ai 3.500 chilometri – due volte le dimensioni del più grande uragano mai registrato sulla Terra – ancora attiva ma in fase calante.

La creazione della visualizzazione scientifica

L’animazione mostra non solo il movimento rotatorio del pianeta ma anche variazioni nella composizione atmosferica attraverso diverse lunghezze d’onda luminosa: dai raggi ultravioletti agli infrarossi vicini fino agli infrarossi veri e propri. I colori utilizzati enfatizzano le differenze strutturali all’interno ed all’esterno dell’esagono stesso; ad esempio il rosso indica dati a infrarossi mentre il blu rappresenta quelli ultravioletti.

Un aspetto interessante emerso dall’analisi riguarda la presenza all’interno dell’esagono: qui si trova una concentrazione elevata di piccole particelle fosche rispetto all’esterno dove queste sono meno abbondanti. Questo fenomeno suggerisce che la corrente a getto associata all’esagono funge da barriera simile al “buco nell’ozonosfera” presente nell’emisfero sud terrestre.

Le nuove scoperte sull’esagono offrono importanti spunti per comprendere meglio le dinamiche atmosferiche dei giganti gassosi come Saturno e potrebbero avere implicazioni significative anche per lo studio delle atmosfere planetarie in generale.

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