Scoperta di nuove strutture filamentose nel nucleo della Via Lattea da parte di ALMA

Scoperta di filamenti sottili nel nucleo della Via Lattea rivela dinamiche complesse nella distribuzione dei materiali, influenzando la formazione stellare e il comportamento del gas e della polvere galattica.
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Un team internazionale di astronomi ha recentemente rivelato l’esistenza di un nuovo tipo di struttura sottile e filamentosa nel nucleo della Via Lattea, utilizzando l’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array . Questa scoperta offre nuove informazioni sui cicli di distribuzione dei materiali in una delle regioni più turbolente del nostro universo. Le osservazioni hanno messo in luce come queste strutture possano influenzare la formazione stellare e il comportamento del gas e della polvere galattica.

Strutture filamentose nella zona centrale galattica

L’osservatorio ALMA ha fornito dati preziosi sulla regione molecolare centrale della Via Lattea, nota per la sua intensa attività. Gli astronomi hanno identificato filamenti sottili che si comportano come tornado spaziali, spostandosi rapidamente e ridistribuendo i materiali circostanti. Questi filamenti sono stati rilevati grazie all’analisi delle linee spettrali del monossido di silicio , un indicatore chiave per comprendere le onde d’urto presenti nell’ambiente turbolento.

Il team guidato da Kai Yang, dell’Università Jiao Tong di Shanghai, ha mappato con precisione questi filamenti a una scala mai vista prima. L’interazione tra le onde d’urto e i filamenti fornisce nuovi indizi sui processi ciclici che avvengono all’interno della CMZ. Yang ha dichiarato che l’osservazione dei deflussi attraverso le immagini ALMA ha portato alla scoperta sorprendente dei filamenti lunghi e stretti, distintivi rispetto ad altre strutture conosciute.

Questi nuovi elementi non mostrano associazioni con emissione di polvere o equilibrio idrostatico tipico degli altri tipi già studiati. La loro presenza suggerisce dinamiche complesse nella distribuzione dei materiali interstellari, aprendo a ulteriori ricerche su come queste strutture influenzino la formatione stellare nella galassia.

Il ruolo del centro galattico nei processi ciclici

La ricerca condotta dal team offre uno sguardo approfondito sul comportamento del materiale nel centro galattico. Xing Lu, professore presso l’Osservatorio Astronomico di Shanghai e coautore dello studio, descrive i sottilissimi filamenti come flussi violenti che si dissipano rapidamente ma contribuiscono attivamente alla circolazione dei materiali nell’ambiente circostante.

Nonostante non sia ancora chiaro come nascano questi filamenti inizialmente, gli scienziati ipotizzano che gli shock generati dalle interazioni tra gas ed energia siano fondamentali per il loro sviluppo. Le osservazioni hanno evidenziato anche la presenza significativa delle molecole organiche complesse all’interno dei filamenti stessi; questo potrebbe suggerire un legame diretto tra i processi chimici e fisici in atto nella CMZ.

Il ciclo descritto implica una continua alternanza tra creazione ed esaurimento: gli shock rilasciano SiO insieme ad altre molecole nel mezzo interstellare; successivamente i materiali si ricompongono in grani solidi attraverso meccanismi naturali già noti agli astrofisici. Questo modello circolatorio potrebbe essere presente in tutta la CMZ così come dimostrato dai campioni analizzati finora.

Prospettive future per lo studio dell’universo

Le future osservazioni condotte da ALMA potrebbero ampliare ulteriormente questa comprensione delle strutture filamentose nel nucleo della Via Lattea. L’obiettivo è quello di esplorare più transizioni dello SiO oltre a realizzare un censimento completo dell’intera area centrale galattica tramite simulazioni numeriche avanzate.

Queste indagini potrebbero confermare se realmente esista un equilibrio ciclico fra esaurimento e rifornimento nei vari componenti chimici presenti nelle nubi molecolari centrali; ciò rappresenterebbe una svolta significativa nello studio dell’evoluzione delle galassie e nei meccanismi responsabili della formazione stellare nell’universo primordiale.