Un gruppo di studenti del Liceo Leonardo da Vinci di via Cavour, a Roma, ha deciso di intraprendere azioni dirette per denunciare comportamenti di bullismo all’interno della loro scuola. Hanno organizzato uno sciopero, supportato da un video che illustra le esperienze vissute da alcuni di loro con una docente accusata di molestie verbali. La protesta segna un passo importante verso la richiesta di cambiamenti e sanzioni per atti considerati inaccettabili in un ambiente educativo.
La denuncia degli studenti
Gli studenti, con una comunicazione chiara e diretta, hanno dichiarato di aver dovuto mobilitarsi per attirare l’attenzione su comportamenti ormai tollerati all’interno della loro istituzione. In una nota pubblicata durante lo sciopero, hanno evidenziato come “la dirigenza ha mantenuto un comportamento di colpevole inerzia davanti a problematiche che da tempo affliggono la comunità scolastica”. La situazione è diventata insostenibile e gli alunni affermano che le deroghe ai diritti fondamentali di rispetto e dignità devono essere immediatamente sanate.
Diverse ragazze hanno raccontato nel video le esperienze che le hanno segnate. Una delle testimonianze più scioccanti proviene da una giovane studentessa che ha raccontato come la docente, criticandola per il suo modo di mangiare, l’abbia definita “anoressica”. Tali affermazioni contribuiscono a creare un ambiente tossico, dove il giudizio e l’umiliazione diventano strumenti di insegnamento invece di incoraggiamento e supporto.
Le testimonianze delle vittime
Le tre ragazze intervistate hanno condiviso i ricordi dolorosi di attacchi verbali ricevuti. Una di esse ha descritto un episodio specifico in cui, mentre mangiava un cubetto di cioccolato in aula, è stata accompagnata da un commento sprezzante. Un’altra racconta che le è stato detto che non poteva indossare magliette corte a causa della sua fisicità, mentre un’altra ancora, nonostante fosse di un’altra classe, è stata apostrofata in un corridoio per un gesto affettuoso verso un amico. Questo clima di paura e intimidazione ha spinto le studentesse a cercare soluzioni senza alcun risultato tangibile.
Gli studenti hanno tentato di stabilire un dialogo costruttivo con la docente coinvolta, invitando anche genitori ed altri insegnanti, ma le loro richieste sono cadute nel vuoto. L’assenza di cambiamento ha generato frustrazione e rassegnazione, portandoli a considerare l’inefficacia delle loro azioni e il rischio di rimanere in un contesto dove le molestie non vengono prese sul serio.
Risposte dalla dirigenza scolastica
Nonostante le ripetute segnalazioni al dirigente scolastico, la risposta è sempre sembrata inadeguata. Gli studenti informano di aver ricevuto un feedback che riconosceva la gravità della situazione, ma senza azioni concrete. Si era proposto un monitoraggio da parte di un insegnante incaricato, ma gli alunni sostengono che il comportamento della docente non è variato. La richiesta di un intervento decisivo per affrontare la questione ha fallito, lasciando gli studenti disillusi e arrabbiati.
Questo silenzio ha creato un ambiente in cui le vittime sono state lasciate sole a difendersi, mentre l’istituto ha fallito nel suo compito di garantire un ambiente sicuro e rispettoso. Gli studenti mettono quindi in discussione la volontà di affrontare seriamente un problema che, secondo loro, non dovrebbe esistere in una scuola. In questo contesto, le loro voci sono un richiamo alla responsabilità sulla gestione del benessere emotivo e della dignità degli alunni.
Il futuro della protesta
Con l’azione di protesta, gli studenti del Liceo Leonardo da Vinci intendono inviare un messaggio chiaro: il bullismo non ha posto all’interno della scuola. Le testimonianze diffuse e il presidio all’esterno dell’istituto sono un tentativo coraggioso di cambiare la narrativa e di costringere il sistema educativo a rispondere adeguatamente.
L’aspettativa di un intervento decisivo da parte dell’amministrazione non è solo per il futuro degli studenti coinvolti, ma per garantire che tutte le voci all’interno dell’istituto vengano ascoltate e rispettate. Questa iniziativa avrà certamente risvolti non solo per il Liceo Leonardo da Vinci, ma si spera che possa influenzare anche altre realtà scolastiche, affermando il principio che il diritto al rispetto e alla dignità è fondamentale in ogni contesto educativo.