In un panorama segnato da eventi bizzarri e inattesi, la Russia ha assistito a una serie di raduni di pensionati che, apparentemente in maniera spontanea, fanno appello al presidente Vladimir Putin. Questi eventi hanno suscitato interesse e curiosità , con commenti che oscillano dal divertito al perplesso, soprattutto da una prospettiva occidentale. Le clip, condivise su diverse piattaforme social e canali Telegram, mettono in scena questi anziani russi discutere argomenti improbabili e talvolta surreali, ma con una certa serietà che lascia a bocca aperta. Di seguito, approfondiamo i vari aspetti di queste manifestazioni e i messaggi che cercano di trasmettere.
I pensionati e la loro strana missione
Descrizione dei raduni
Nelle ultime settimane, si sono moltiplicate le immagini di pensionati che si riuniscono in spazi pubblici per esprimere le loro opinioni su temi di rilevanza internazionale, apparentemente senza un copione prestabilito. Queste manifestazioni, denominate dai più come “squadre di Putin“, evidenziano come la propaganda russa si stia evolvendo. La loro autenticità è spesso messa in discussione, con molti che considerano queste azioni come eventi messi in scena per servire gli auspici del governo.
Un esempio curioso di queste manifestazioni è la richiesta di un gruppo di pensionati che ha esortato Vladimir Putin a “riprendersi l’Alaska” e ad stabilire alleanze militari con il Messico come parte di una strategia contro il fascismo. Questo richiamo all’azione, quasi surreale, sembra riflettere una narrazione più ampia che il governo russo sta cercando di propagare, soprattutto in un momento di tensione geopolitica.
Meccanismi di propagazione nei social media
Questi video sono divenuti virali grazie a diversi canali Telegram e YouTube, dove i membri di questi gruppi sono stati accolti con curiosità e ironia. In particolare, Anton Gerashchenko, un ex membro del Parlamento ucraino, ha iniziato a divulgare queste clip traducendole per un pubblico più ampio. In questo modo, cerca di evidenziare quanto possa arrivare a essere ridicolo il tentativo di propaganda russa. Tuttavia, è fondamentale comprendere che, sebbene possano apparire comici, questi messaggi possono comunque influenzare l’opinione pubblica interna, a tal punto che il Cremlino sembra credere nel loro potere persuasivo.
La narrativa spaziale e l’appello per gli astronauti
Il video e la richiesta di aiuto
Recentemente, uno dei video più sorprendenti mostrava pensionati di Krasnodar che chiedevano aiuto per salvare gli astronauti americani Butch Wilmore e Suni Williams, attualmente a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. In un appello emozionato, uno degli uomini ha descritto la situazione: “Ci sono due astronauti americani nello spazio ora. Hanno avuto problemi per due mesi.” Questa affermazione trasmette un forte sentimento di solidarietà , ancor più sorprendente data la tensione tra i due paesi.
I membri di questa “squadra di Putin” affermano che solo la Russia può assistere per riportare Wilmore e Williams sulla Terra, escludendo la possibilità che possano essere considerati ostaggi dei conflitti geopolitici. Un elemento peculiare del messaggio è il rimarcare che l’età degli astronauti richiede una sensibilità particolare, una considerazione che sembra strana e poco sostanziale, considerando che la salute degli astronauti non è messa in discussione.
Contraddizioni e ironie
Va notato che la preoccupazione per l’età degli astronauti appare poco coerente. Infatti, uno degli attuali cosmonauti russi, Oleg Kononenko, ha 60 anni e ha accumulato quasi 1.100 giorni nello spazio. Di fronte a questo, sorgono interrogativi sull’attenzione dedicata agli astronauti americani solo in virtù della loro nazionalità . Troppo spesso queste narrazioni sembrano più volte ritornare su stereotipi piuttosto che su dati di fatto.
La retorica della dipendenza spaziale
La falsa narrativa sul Soyuz
Uno dei temi più persistenti nella propaganda russa è la narrazione secondo cui gli astronauti americani dipendano esclusivamente dai razzi Soyuz per raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale. Questa affermazione, sebbene fosse valida in passato, non trova più riscontro nella realtà attuale. Fino al 2011, la Russia ha svolto un ruolo cruciale nel trasporto di astronauti americani. Tuttavia, da quando SpaceX ha iniziato a operare nel settore spaziale con il razzo Falcon 9 nel 2020, la situazione è radicalmente cambiata.
L’ascesa di SpaceX
Nel 2024, SpaceX ha effettuato oltre 80 lanci orbitali, contribuendo significativamente alle missioni spaziali, comprese quelle con astronauti della NASA e russi. Contrariamente alle affermazioni del Cremlino, la NASA ora ha mezzi di trasporto affidabili e autonomi. Anche se le affermazioni di Gerashchenko si concentrano sugli eventi ridicoli che coinvolgono i pensionati russi, rimane evidente che il panorama spaziale attuale vede una sostanziale equità , con gli Stati Uniti che non hanno più bisogno della Russia per il trasporto di astronauti verso la ISS.
La narrativa continua a cambiare, e nonostante le manifestazioni di pensionati colmi di buone intenzioni, la realtà è radicata ben oltre le porte del Cremlino. Il futuro della corsa spaziale è altamente promettente, e i cambiamenti in atto ci portano verso nuove interazioni internazionali nel settore della tecnologia.