Nel profondo del Mar Baltico, un’équipe di archeologi marini ha recentemente scoperto un relitto affascinante, risalente al XIX secolo, che nasconde un tesoro sorprendente: più di 100 bottiglie di champagne e acqua minerale, molte delle quali ancora sigillate. Questo rinvenimento non solo riaccende l’interesse per la storia marittima della regione, ma offre anche spunti di riflessione sulla conservazione dei beni culturali subacquei.
Il team di archeologi marini, in missione per esplorare nuovi fondali, ha fatto una scoperta inaspettata, a diverse decine di miglia a sud della Svezia. Secondo un comunicato stampa diffuso dalla Baltictech, la società di immersioni che ha condotto l’operazione, il relitto è emerso casualmente mentre i membri del gruppo, guidati da Tomasz Stachura, esaminavano aree di interesse già da tempo annotate. Stachura ha dichiarato a CNN che l’obiettivo iniziale era solo quello di curiosare, senza alcuna aspettativa di trovare qualcosa di significativo. La sorpresa è stata quindi grande nel rendersi conto della rilevanza archeologica dell’oggetto ritrovato.
Il relitto, datato tra il 1850 e il 1867 grazie ai timbri presenti sulle bottiglie, si presenta in condizioni notevolmente buone. Le bottiglie di minerale, realizzate in argilla, sono conservate in ceste, facilmente accessibili al team di immersione. Durante il XIX secolo, l’acqua minerale era considerata un prodotto di gran valore, tanto che i trasporti erano spesso scortati da forze di polizia per garantirne la sicurezza durante il trasporto. Le bottiglie rinvenute appartengono a una famosa marca tedesca, Selters, proveniente dall’omonima località, dove l’acqua minerale viene imbottigliata da oltre 800 anni.
Questo ritrovamento offre una finestra unica sul passato e sulla vita marittima del XIX secolo. Le bottiglie di champagne e acqua minerale sigillate possono fornire preziose informazioni su come venivano prodotti, trasportati e consumati questi beni all’epoca. La preservazione di tali reperti marini è cruciale per gli studi sulla storia economica e sociale della regione. Inoltre, il ritrovamento di un relitto così ben conservato offre opportunità senza precedenti per ottimizzare le tecniche di esplorazione e recupero di altre navi storiche nei fondali baltici.
Tomasz Stachura non è nuovo al mondo dei relitti marini; nel 2020 ha preso parte a un’importante esplorazione del piroscafo tedesco Karlsruhe, affondato durante la Seconda guerra mondiale. Quella che è stata la prima visione umana del relitto dopo 75 anni ha rivelato una notevole quantità di reperti storici, inclusi oggetti di porcellana e veicoli. Il team ha scoperto che nel 2021 erano stati rinvenuti in realtà due diversi relitti denominati Karlsruhe, il che ha complicato ulteriormente le indagini, ma ha anche evidenziato l’importanza dell’area per ricerche archeologiche.
La Baltictech ha pianificato di tornare sul sito del nuovo relitto l’anno prossimo, con l’intento di effettuare ricerche più esaustive e preparate. Gli archeologi marini sperano di impiegare tecnologie avanzate per documentare il relitto e recuperare eventuali altri reperti di valore. La possibilità di portare alla luce nuovi oggetti storici renderà questa operazione di fondamentale importanza, non solo per il patrimonio culturale baltico ma anche per l’intera comunità archeologica globale.
Il ritrovamento di questo relitto del XIX secolo nel Baltico rappresenta quindi non solo un’eccezionale scoperta archeologica, ma anche una chiave per comprendere più a fondo la storia economica, sociale e navigativa del passato. Gli sforzi per esplorare questo relitto e preservare i suoi contenuti continueranno a stimolare interesse e ricerca nel settore della subacquea e della conservazione del patrimonio.