Con l’aumento dei casi di polmoniti, è fondamentale conoscere la differenza tra le varie tipologie di infiammazioni polmonari, specialmente quella batterica, considerata la più pericolosa.
La salute polmonare è un tema cruciale, più che mai attuale in questo periodo. Con l’aumento dei casi di polmoniti, è fondamentale conoscere la differenza tra le varie tipologie di infiammazioni polmonari, specialmente quella batterica, considerata la più pericolosa. Grazie a recenti comunicati dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, si registrano aumenti di casi non solo di polmoniti batteriche, ma anche di quelle virali e di Covid-19. Approfondiamo quindi cos’è la polmonite batterica, quali segnali invia il corpo e come può essere adeguatamente trattata.
Le polmoniti rappresentano un’infiammazione che colpisce il tessuto polmonare, interessando, anche se non sempre, uno o entrambi i polmoni. Questa condizione è caratterizzata dall’infiammazione degli alveoli, delle piccole sacche d’aria presenti nei polmoni che, a causa del processo infiammatorio, si riempiono di liquido invece che d’aria. Questo avviene rendendo la respirazione più difficile e ostacolando gli scambi di ossigeno e anidride carbonica tra sangue e aria. Le cause di una polmonite possono essere molteplici.
Possono insorgere a seguito di infezioni batteriche, virali, o fungine, ma anche per via dell’aspirazione di corpi estranei. Le polmoniti, dunque, sono condizioni serie che, se non diagnosticate e curate in modo adeguato, possono comportare complicazioni rilevanti. La tipologia batterica è, tra tutte, quella che più frequentemente risulta insidiosa, specialmente nei soggetti a rischio. Queste informazioni hanno ripercussioni sulla salute pubblica e indicano l’importanza di un’adeguata prevenzione e attenzione volti a limitare il diffondersi delle infezioni.
Parlando di polmoniti batteriche, tra i principali responsabili ci sono batteri noti come lo Streptococcus pneumoniae, comunemente conosciuto come pneumococco. Altri microrganismi che possono essere coinvolti comprendono l’Haemophilus influenzae, lo Staphylococcus aureus e la Legionella pneumophila. Il quadro si complica ulteriormente se consideriamo la polmonite virale, alla quale sono spesso associati virus come quello respiratorio sinciziale , in particolare nei bambini al di sotto di un anno d’età.
Questa forma di polmonite, talvolta, si manifesta come una bronchiolite, colpendo i bronchi più piccoli e causando difficoltà respiratorie. Diverse categorie di persone, come gli anziani, i fumatori, e quei pazienti con malattie polmonari croniche come asma o BPCO, così come le persone con condizioni immunocompromesse oppure patologie cardiache, possono trovarsi ad affrontare forme più severe di polmonite batterica. La consapevolezza su questi aspetti è fondamentale per la diagnosi precoce e il successivo trattamento, perché le conseguenze possono realmente essere gravi.
Riguardo alla sintomatologia, essa può svilupparsi in modo variabile, da 24 ore fino a diversi giorni. I segni classici includono febbre alta, sudorazione eccessiva, brividi intensi, tosse che può presentarsi sia secca sia umida, tachicardia e un marcato calo dell’appetito. Alcuni pazienti possono lamentare confusione mentale insieme a respirazione rapida e superficiale. Durante sforzi minimi, come una semplice camminata, la dispnea, ovvero il fiato corto, diventa evidente. Possono manifestarsi anche dolori toracici che tendono ad intensificarsi durante la respirazione profonda o quando si tossisce.
Il trattamento della polmonite batterica comprende innanzitutto il riposo e una buona idratazione, ma è essenziale l’uso di antibiotici per eliminare l’infezione. In caso di gravità della sintomatologia o assenza di miglioramenti dopo massimo 48 ore dall’inizio della cura, una radiografia del torace può rivelarsi necessaria. Esami aggiuntivi quali analisi del sangue ed eventuali test microbiologici per valutare l’espettorato possono risultare utili per un orientamento terapeutico più mirato. È cruciale, dunque, prestare attenzione a segni di allerta maggiori come la respirazione accelerata o dolore toracico persistente.
Le conseguenze di una polmonite batterica trattata in modo inadeguato possono essere potenzialmente fatali. Senza una corretta cura, soprattutto nei soggetti con un sistema immunitario compromesso, si può rendere necessario un ricovero ospedaliero. Le complicazioni possono includere grave insufficienza respiratoria che talvolta richiede l’uso di ventilazione meccanica. Un’altra complicazione comune è la sepsi, cioè la diffusione dei batteri nel sangue, che può scatenare un’infezione sistemica molto critica. Inoltre, si possono riscontrare ascessi polmonari o versamenti pleurici, situazioni che se non trattate portano a infiammazioni anche a carico della pleura, la membrana che avvolge i polmoni. Anche se la polmonite batterica non è tipicamente contagiosa, è fondamentale adottare misure preventive come il lavaggio frequente delle mani e una corretta igiene durante l’emissione di colpi di tosse o starnuti. Chi è a rischio elevato dovrebbe considerare una vaccinazione preventiva contro le infezioni pneumococciche e contro i virus influenzali, misure riferite dall’Istituto Superiore di Sanità come strategiche per una corretta profilassi sanitaria.
This post was last modified on 4 Novembre 2024 11:59