La NASA ha compiuto un passo significativo verso il lancio della missione Artemis II, con l’arrivo al Kennedy Space Center della Florida del core stage del secondo razzo Space Launch System . Questo evento segna il primo passo in direzione dell’invio di astronauti intorno alla Luna, un’importante pietra miliare dopo la storica era delle missioni Apollo. I dettagli della missione evidenziano non solo la preparazione tecnica, ma anche gli obiettivi ambiziosi della NASA per l’esplorazione spaziale.
Il core stage, considerato il “backbone” della missione Artemis, è arrivato al Kennedy Space Center dopo un viaggio in mare di una settimana da New Orleans, dove è stato assemblato da Boeing. Matthew Ramsey, il mission manager della NASA per Artemis II, ha sottolineato l’importanza di questo componente: “Abbiamo atteso con ansia l’arrivo del core, poiché tutti i test integrati e le verifiche necessitano di questo stadio. Il core ha l’avionica di volo che gestisce l’intero sistema.”
Con l’arrivo del core stage, l’agenzia spaziale pianifica di iniziare il processo di assemblaggio nei prossimi mesi, una fase cruciale per garantire che tutto sia pronto per la missione. Il core stage, alto 212 piedi , sarà affiancato da due potenti booster a razzo solidi, forniti da Northrop Grumman, che sono già stati trasportati al centro spaziale.
Il processo di assemblaggio del razzo SLS avverrà all’interno del Vehicle Assembly Building , dove le squadre di terra utilizzeranno una gru pesante per posizionare ciascuna sezione dei booster sulla piattaforma di lancio. Le operazioni sono previste per iniziare già a settembre, con l’obiettivo di sollevare il core stage in posizione verticale e collocarlo tra i due booster. Questo metodo di assemblaggio permette di garantire l’allineamento e la stabilità necessari per un volo sicuro.
Inoltre, NASA si prepara a ricevere gli ultimi componenti rimanenti per l’SLS, compresi gli adattatori strutturali che collegheranno il core stage all’upper stage e, successivamente, alla navicella Orion. Questi adattatori sono essenziali per un corretto funzionamento dell’intero sistema durante la missione.
La missione Artemis II, programmata per settembre 2025, rappresenta un ritorno umano nelle vicinanze della Luna per la prima volta da quando l’ultima missione Apollo è avvenuta nel 1972. Un equipaggio composto da quattro astronauti – Reid Wiseman, Victor Glover, Christina Koch e Jeremy Hansen – sarà a bordo della navetta Orion, percorrendo un’orbita intorno al lato opposto della Luna prima di ritornare sulla Terra.
Il volo non solo segnerà un momento cruciale nella storia dell’esplorazione spaziale, ma anche la dimostrazione delle capacità tecniche della NASA nel lanciare missioni di lunga durata. Come sottolineato da diversi esperti, questo progetto rappresenta una fondamentale opportunità per testare e perfezionare le tecnologie necessarie per future missioni su Marte e oltre.
Secondo il report dell’ispettore generale della NASA del 2022, le prime quattro missioni Artemis avranno un costo di 4,1 miliardi di dollari ciascuna. L’analisi dei costi ha rivelato che la realizzazione del core stage SLS contribuisce significativamente a questa spesa, rappresentando almeno un quarto del totale per ogni volo. Questo solleva interrogativi sulla sostenibilità economica a lungo termine del programma Artemis e su come l’agenzia spaziale possa ottimizzare le proprie risorse per le future iniziative di esplorazione.
I quattro motori RS-25, alimentati a idrogeno e provenienti dalla divisione Aerojet Rocketdyne, forniranno la potenza necessaria per il successo del volo. Due di questi motori hanno già una storia di utilizzo nel programma dello Space Shuttle, mentre gli altri due sono stati costruiti durante l’era dello shuttle ma non hanno mai volato. Con ogni lancio, il core stage e i suoi motori saranno destinati all’oceano Atlantico una volta completata la missione, evidenziando la natura expendable della tecnologia utilizzata.
Il programma SLS prosegue senza significative differenze di configurazione tra i core stage di Artemis I e Artemis II. Tuttavia, si prevede che il core stage 2 avrà meno strumentazione di volo rispetto al suo predecessore, a seguito delle lezioni apprese durante la fase di test di Artemis I. Queste informazioni sono fondamentali per migliorare i futuri lanci, diminuendo i rischi e ottimizzando le performance del razzo.
Questo viaggio verso la Luna rappresenta non solo un ritorno al satellite naturale della Terra, ma anche un’opportunità per raccogliere dati e fare esperienze che supporteranno la prossima fase dell’esplorazione spaziale umana. La NASA continua a piste futuristiche per l’espansione dell’umanità oltre il nostro pianeta, con l’obiettivo finale di portarle su Marte e oltre.