Già dal titolo dello spettacolo teatrale “Darwin, Nevada“, scritto da Marco Paolini e diretto da Matthew Lenton, emerge una profonda interconnessione tra scienza e narrativa. La produzione, realizzata dal Piccolo Teatro di Milano in collaborazione con lo Stabile di Bolzano e Emilia Romagna Teatro, si nutre di molteplici riferimenti: dalla figura di Charles Darwin e le sue teorie scientifiche, alla località di Darwin in California, un ghost town che da oltre trent’anni ospita il festival del Burning Man, fino a un viaggio immaginario che esplora il confine tra scienza, filosofia e umanità.
La narrazione e il contesto storico
Inizia così la narrazione, ambientata nei primi anni 2000, durante l’era presidenziale di George W. Bush. In questo contesto, i sondaggi mostrano che il 45% degli americani crede che l’uomo sia stato creato nella sua forma attuale circa 10.000 anni fa, mentre un altro 40% ritiene che l’evoluzione sia avvenuta sotto la guida divina. Questa dicotomia di pensiero si intreccia con un evento cruciale: nel 2001, i preziosi quaderni di Charles Darwin, contenenti le sue riflessioni sull’evoluzione, vengono rubati dalla biblioteca di Cambridge.
Il palcoscenico e la storia di Darwin
Il palcoscenico si anima con una scrivania, un uovo e i famosi taccuini di Darwin, mentre sullo sfondo si profila una sagoma di un camper. Quando Paolini termina il suo racconto sul furto e il successivo ritrovamento dei quaderni, il camper diventa il mezzo che trasporta il pubblico nella ghost town di Darwin, dove due ragazze, in fuga da forti piogge che hanno interrotto l’edizione del Burning Man del 2023, si imbattono nella storia di Charles Darwin e dei suoi taccuini. La narrazione si ispira a eventi reali: la restituzione dei taccuini avvenuta durante le festività pasquali del 2022 e i recenti fatti legati al festival.
Elementi scientifici e filosofici
Il teatro si fonde con elementi scientifici e filosofici, ma è il presente a dominare la scena, dove si muovono tre personaggi femminili e un personaggio che ricopre un doppio ruolo. L’adattamento è un tema centrale, non casualmente legato alle “specie e all’origine delle specie”. Questo elemento si intreccia con il cambiamento climatico attuale, che funge da catalizzatore per la trama. Le farfalle Monarca, simbolo di trasformazione, piovono dal cielo sul palco, rappresentando il cambiamento che, purtroppo, si arresta nella loro migrazione.
Il messaggio e l’eredità di Darwin
Il messaggio dello spettacolo è un richiamo all’eredità di Darwin: il desiderio di scoprire e riflettere in silenzio per stimolare una discussione scientifica. Nei suoi taccuini, Darwin non solo annota e ipotizza, ma afferma anche “io penso”, mentre delinea l’albero della vita, il diagramma filogenetico che rappresenta l’evoluzione della vita sulla Terra da un comune antenato. Solo vent’anni dopo, nel 1859, questi appunti si tradurranno nella pubblicazione de “L’origine delle specie“, un’opera fondamentale per la biologia moderna.