×

La scienza del rossore: perché arrossiamo quando cantiamo stonati?

La scienza del rossore: perché arrossiamo quando cantiamo stonati? - Socialmedialife.it

Il rossore provato mentre si canta stonati in pubblico è un’esperienza comune a molti. Ma cosa scatta nel nostro cervello per provocare questa reazione visibile sulla pelle? Recenti studi condotti da un team di ricerca guidato da Milica Nicolic della Università di Amsterdam offrono una spiegazione dettagliata dei processi cerebrali che si attivano durante situazioni di imbarazzo. Si scopre che l’imbarazzo non è solo una semplice risposta sociale, ma coinvolge complessi meccanismi emotivi.

Il ruolo del cervello nell’emozione del rossore

Dove inizia il rossore

Contrariamente a quanto si possa pensare, il rossore non ha origine direttamente nel volto, ma in particolare aree del cervello. Le ricerche precedenti suggerivano che questa reazione fosse legata a processi socio-cognitivi, correlati a come ci si percepisce in relazione agli altri. Tuttavia, gli studi più recenti rivelano che il rossore è una conseguenza diretta di emozioni specifiche.

L’analisi condotta da Nicolic et al. ha messo in evidenza come il rossore possa manifestarsi in risposta a una forte attivazione di emozioni ambivalenti. L’individuo si trova in una situazione percepita come minacciosa, il che provoca un impulso a fuggire, ma al contempo avverte una spinta a non arrendersi. Questa dinamica complessa può generare un’intensa sensazione di vulnerabilità, contribuendo a quel profondo arrossire che accompagna situazioni di imbarazzo.

L’esperimento: cantare karaoke davanti agli altri

I soggetti dell’esperimento

Per studiare come il rossore si manifesta in situazioni di disagio, i ricercatori hanno scelto come soggetti di ricerca ragazze adolescenti, notoriamente più sensibili al giudizio altrui rispetto agli adulti. Queste ragazze hanno dovuto cantare alcune canzoni ritenute difficili da esperti musicali, tra cui “Hello” di Adele e “Let it Go” da Frozen. Le loro performance sono state registrate su video per le successive analisi.

Durante una sessione in laboratorio, i soggetti sono stati sottoposti a scansioni MRI mentre guardavano video di se stessi e di altri che cantavano karaoke. I ricercatori hanno preparato un set di clip, alternando le loro performance a quelle di cantanti professionisti. L’obiettivo era escludere il fenomeno dell’imbarazzo indiretto, confrontando le reazioni dei soggetti quando osservavano le proprie performance rispetto a quelle di altri.

Misurazione della temperatura e dell’attivazione cerebrale

Per misurare i livelli di rossore, i ricercatori hanno impiegato un trasduttore di temperatura ad alta velocità. Le rilevazioni di temperatura sulle guance hanno mostrato un aumento significativo solo quando i soggetti guardavano se stessi cantare. Non si è registrata alcuna variazione significativa quando guardavano clip di altri o di cantanti professionisti, lasciando quindi escluso il rischio di imbarazzo secondario.

Le scansioni MRI hanno rivelato attivazioni in diverse aree del cervello, tra cui la corteccia insulare anteriore, associata a emozioni come paura e imbarazzo, e la corteccia cingolata mediana, coinvolta nella gestione delle sensazioni dolorose e del disagio emotivo. Questi dati suggeriscono che il rossore è legato a una risposta emotiva intensa e focalizzata sull’auto-percezione piuttosto che sulla considerazione del giudizio altrui.

Conclusioni scientifiche e spiegazioni

Il significato del rossore

Le scoperte di Nicolic e del suo team indicano che il rossore è legato a un’alta intensità di emozioni contrastanti. La mancanza di attivazione delle aree cerebrali associate alla percezione del giudizio altrui suggerisce che spesso arrossiamo non tanto per il timore di cosa possano pensare gli altri, ma piuttosto per l’impatto emotivo di guardare noi stessi in situazioni imbarazzanti.

Questo fenomeno di auto-riflessione, in particolare quando si osserva una propria performance come quella di cantare, richiede una rilevante elaborazione emotiva, evidenziando l’interessante connessione tra il cervello e le risposte fisiche come il rossore. I risultati della ricerca, pubblicati nella rivista Proceedings of the Royal Society B, offrono nuovi ed emozionanti spunti sulla nostra comprensione di come le emozioni influenzano e plasmino la nostra esperienza umana quotidiana.