La recente rimozione di libri del XIX secolo dalla biblioteca nazionale francese ha acceso i riflettori sulla sicurezza dei testi antichi. Questa decisione è parte di un’iniziativa più ampia che mira a identificare e affrontare i rischi legati ai materiali tossici utilizzati nei libri di quell’era, in particolare i coloranti contenenti arsenico. Anche le università americane stanno contribuendo a questo sforzo, analizzando le raccolte di libri vittoriani per rilevare potenziali sostanze velenose.
Nello scorso aprile, la biblioteca nazionale di Francia ha deciso di ritirare quattro libri del XIX secolo pubblicati in GRAN BRETAGNA a causa del sospetto che le loro copertine contengano arsenico. Questi libri sono stati messi in quarantena per una valutazione approfondita, finalizzata a determinare i livelli di arsenico presenti. Questa decisione si inserisce in un contesto più ampio di ricerca e analisi su libri rilegati a stoffa di quell’epoca, un periodo in cui era comune l’uso di coloranti tossici.
Le implicazioni di questo studio sono significative, poiché molti di questi libri sono parte importante del patrimonio culturale. È cruciale identificare i rischi associati alla loro conservazione e fruizione. In concomitanza con l’iniziativa francese, ricercatori di Lipscomb University a Nashville si sono impegnati a studiare la loro collezione di libri vittoriani, analizzando i livelli di sostanze nocive nelle copertine.
I chimici di Lipscomb University hanno condiviso i loro risultati iniziali al meeting dell’American Chemical Society a Denver. Utilizzando tecniche spettroscopiche, hanno scoperto che diverse opere contenevano concentrazioni di piombo superiori al doppio della soglia di sicurezza stabilita dai Centers for Disease Control and Prevention degli Stati Uniti. È evidente che queste scoperte riflettono non solo un problema locale, ma un tema di sicurezza e salute pubblica globale.
Il progetto di Lipscomb è stato ispirato dall’INIZIATIVA dell’Università del Delaware, conosciuta come Poison Book Project, che ha avviato un’analisi interdisciplinare delle opere vittoriane nel 2019 in collaborazione con il Winterthur Museum, Garden & Library. L’obiettivo primario era rilevare la presenza di un composto chiamato copper acetoarsenite, un pigmento verde molto in voga per la tintura di oltre e copertine di libri. Il progetto ha poi ampliato la sua portata a livello mondiale, rivelando che il 50% dei campioni testati fino ad ora presenta concentrazioni di piombo, arsenico e altri metalli pesanti altamente tossici.
Oltre a identificare le sostanze tossiche, il Poison Book Project ha formulato raccomandazioni per il maneggio e la conservazione sicura di questi libri. Tra le linee guida più critiche, si consiglia l’uso di guanti in nitrile per evitare il contatto diretto con i pigmenti tossici, insieme a norme severe come non mangiare né bere durante la manipolazione, e assicurarsi di lavarsi le mani dopo. È imperativo isolare i libri contaminati e, se possibile, rimuoverli dalle collezioni in circolazione.
In caso di rischi elevati di esposizione all’arsenico, i conservatori professionisti sono incoraggiati a lavorare in cappe chimiche per limitare il contatto con la polvere di pigmento. Questo approccio multidisciplinare non solo aumenta la consapevolezza sugli effetti tossici delle sostanze contenute nei materiali cartacei, ma fornisce anche un modello di come le istituzioni culturali possano collaborare per garantire la sicurezza e la conservazione del patrimonio bibliografico.
Nel 2022, i bibliotecari di Lipscomb University hanno deciso di approfondire ulteriormente la questione e hanno contattato il dipartimento di chimica per condurre un’analisi delle raccolte di libri del XIX secolo nella Beaman Library. Utilizzando spettroscopia di fluorescenza a raggi X, il team ha condotto un ampio sondaggio per determinare la presenza di arsenico e altri metalli pesanti. Questo è stato seguito da spettroscopia di emissione ottica al plasma per misurare le concentrazioni nei campioni prelevati.
Le analisi hanno rivelato la presenza di piombo e cromo in diversi volumi della collezione, con livelli critici che superano le soglie di sicurezza. I dati raccolti fino a questo momento mostrano che il livello di piombo rilevato è risultato più di due volte superiore al limite stabilito dal CDC, mentre per il cromo il valore era addirittura sei volte sopra il limite.
In accordo con le raccomandazioni del Poison Book Project, la biblioteca ha deciso di sigillare i libri colorati del XIX secolo non ancora testati in buste di plastica, garantendo così una sicura conservazione e limitando il rischio di esposizione alle potenti sostanze chimiche contenute nelle copertine. Ulteriori ricerche sono in fase di sviluppo, con l’intento di comprendere meglio lo stato attuale e i rischi associati a questi affascinanti ma potenzialmente pericolosi tesori culturali.