Una serie di segnalazioni allarmanti arrivano dal litorale californiano, dove leoni marini stanno mostrando comportamenti bizzarri e sintomi preoccupanti a causa dell’esposizione a una neurotossina prodotta da un tipo di alga. Il Channel Islands Marine & Wildlife Institute , un’istituzione no-profit dedicata alla salvaguardia della vita marina nella regione del canale di Santa Barbara, è sotto pressione per le numerose segnalazioni che riceve quotidianamente riguardanti animali in difficoltà.
I leoni marini segnalati mostrano un ampio spettro di sintomi allarmanti, che includono disorientamento, incapacità di muoversi liberamente lungo la battigia, convulsioni e un’inquietante tendenza a fissare nel vuoto. Altri segnali preoccupanti comprendono la schiuma alla bocca, spasmi muscolari e apatia. Questi comportamenti indicano un caso di avvelenamento da acido domoico, una tossina prodotta dall’alga Pseudo-nitzschia.
Questa insolita situazione è stata riportata in oltre 100 segnalazioni giornaliere, anche se molte riguardano gli stessi animali malati. Gli esperti hanno allertato la popolazione locale sull’importanza di non avvicinarsi agli animali in difficoltà, raccomandando invece di registrare la loro posizione e contattare il CIMWI.
L’acido domoico è una sostanza tossica che viene prodotta da alcuni ceppi di alga Pseudo-nitzschia, i quali tendono a riprodursi in grande quantità durante i mesi primaverili e autunnali. Questo fenomeno avviene in concomitanza con l’emergere di acque più fredde, ricche di nutrienti essenziali per la proliferazione di queste alghe. L’alga viene poi ingerita da pesci più piccoli, molluschi e altri animali marini, creando una catena alimentare che culmina nei leoni marini e in altri predatori marini come delfini e uccelli.
Le conseguenze dell’ingestione dell’acido domoico possono essere fatali, come dimostrato da un grave episodio verificatosi a giugno 2023, quando un’imponente fioritura di Pseudo-nitzschia ha portato a oltre 1.000 report di animali marini malati o deceduti in una sola settimana nella stessa area. La gravità dell’attuale fioritura di alghe non è ancora chiarita, poiché non ci sono dati recenti disponibili dal Southern California Coastal Ocean Observing System.
Il CIMWI sta affrontando una sfida straordinaria con la necessità di rispondere a un numero crescente di segnalazioni, mentre le operazioni di salvataggio sono limitate dal numero di volontari disponibili. Fino ad ora, 25 leoni marini sono stati recuperati e assistiti, ma l’istituto ha avvertito che l’investigazione di ogni caso richiede tempo e risorse significative.
In un ulteriore sviluppo positivo, il personale della base militare Vandenberg Space Force sta collaborando con il CIMWI per supportare le operazioni di salvataggio. I militari stanno non solo contribuendo alle attività di recupero, ma stanno anche testando la fauna marina trovata nell’area per determinare la presenza di tossine, in un’efficace collaborazione tra istituzioni civili e militari per arginare una crisi ambientale potenzialmente devastante.
La situazione rimane critica e monitorata attentamente, mentre le autorità e i gruppi di volontari muovono ogni sforzo possibile per affrontare questa emergenza ecologica lungo le coste della California.