Emergenza H5N1 negli allevamenti USA: studio rivela infetti umani trascurati in Texas

Un recente studio condotto in Texas ha sollevato preoccupazioni riguardo ai casi di influenza aviaria umana, specificamente il virus H5N1, che potrebbero non essere stati rilevati negli allevamenti di latte. Questa scoperta si inserisce in un contesto di crescente allerta, poiché il paese affronta un’epidemia senza precedenti legata a questo virus. I ricercatori dell’Università del Texas Medical Branch a Galveston hanno sottolineato la mancanza di adeguata sorveglianza e i timori relativi all’impatto delle ricerche sulle attività agricole.

Allerta nelle fattorie texane

La scoperta del virus H5N1

Le fattorie coinvolte nello studio hanno avuto focolai di H5N1 nelle loro mandrie a partire da marzo. “Fattoria A”, con un allevamento di 7.200 mucche e 180 lavoratori, ha registrato i primi casi il 6 marzo, con quasi il 5% del bestiame colpito. La “Fattoria B,” che conta 8.200 mucche e 45 lavoratori, ha visto l’inizio delle malattie il 20 marzo, con un’incidenza stimata del 14% sul suo allevamento. Queste informazioni sono fondamentali per comprendere l’estensione dell’infezione e i suoi possibili effetti sui lavoratori.

La raccolta dei dati

I ricercatori hanno visitato le fattorie per raccogliere campioni, il 3 e 4 aprile, utilizzando un protocollo di ricerca già approvato. A fronte delle limitazioni nel numero di lavoratori da campionare, sono stati ottenuti campioni da 10 lavoratori nella Fattoria A e da 7 nel caso della Fattoria B, con 4 di questi ultimi che hanno fornito anche campioni di sangue. Sebbene i campioni prelevati da mucche, latte e altro materiale mostrassero segni di H5N1, tutti i tamponi nasali dei lavoratori sono risultati negativi, il che ha portato i ricercatori a cercare anticorpi nel sangue per rilevare eventuali infezioni passate.

Gravi lacune nella sorveglianza

Risultati sorprendenti

Dall’analisi del sangue, due dei 14 lavoratori hanno mostrato anticorpi positivi per H5N1, suggerendo che ci siano casi umani non rilevati. Entrambi i soggetti, un uomo e una donna della Fattoria A, avevano sintomi influenzali e lavoravano in prossimità degli animali. La scoperta di casi di H5N1 tra i lavoratori mette in evidenza le lacune nella vigilanza non solo nelle fattorie, ma anche nel sistema di salute pubblica più ampio.

Implicazioni per la salute pubblica

La stima del CDC indica che circa 200.000 persone lavorano nel settore zootecnico negli Stati Uniti, suggerendo che la mancanza di sorveglianza stia mettendo in pericolo non solo gli addetti ai lavori, ma anche la popolazione generale. Attualmente, il numero ufficiale di casi umani registrati è di 14, ma gli esperti avvertono che la situazione potrebbe essere molto più grave. “Un potenziale adattamento del virus H5N1 agli esseri umani potrebbe provocare conseguenze devastanti e aumentare il rischio di una pandemia.”

Risposta delle autorità sanitarie

Piani di vaccinazione e misure preventive

Le autorità sanitarie stanno già attuando misure per ridurre la possibilità di contagio. In una conferenza stampa, Nirav Shah, principale vice direttore del CDC, ha annunciato un investimento di 5 milioni di dollari per vaccinare i lavoratori agricoli contro l’influenza stagionale. “Questo intervento ha l’obiettivo di prevenire una possibile co-infezione con H5N1,” poiché lo scambio di segmenti genetici tra virus potrebbe generare ceppi virali nuovi e più virulenti.

Considerazioni sul vaccino specifico per l’H5N1

Attualmente, è disponibile un vaccino specifico contro l’influenza aviaria, ma l’uso in questo contesto non è previsto nel breve termine. Shah ha sottolineato che “l’assenza di malattie gravi e la mancanza di trasmissione uomo a uomo hanno contribuito alla decisione di non adottare immediatamente il vaccino.” La protezione della salute dei lavoratori e la prevenzione di un potenziale allargamento dell’epidemia rimangono prioritari nella gestione di questa emergenza sanitaria.

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