Saviano accusa Salvini di minacciare la democrazia, mentre si attende il confronto in tribunale nel 2025
Il 10 marzo 2025, a Roma, il celebre scrittore Roberto Saviano ha lanciato accuse pesanti nei confronti del leader della Lega, Matteo Salvini, durante l’udienza del processo per diffamazione che lo coinvolge. Saviano ha etichettato Salvini come “il ministro della mala vita” in alcuni post sui social, evidenziando la sua strategia di evitare un confronto diretto in tribunale. “Salvini ha tutto l’interesse a scappare per non farsi interrogare dalla mia difesa. Stiamo parlando di una persona con un profilo antidemocratico e figuriamoci se rispetta questo tribunale”, ha dichiarato Saviano.
Il processo, già rinviato al 25 giugno, ha visto l’assenza di Salvini, giustificata come “legittimo impedimento”, una motivazione contestata dalla difesa di Saviano. “Vuole essere ascoltato in videoconferenza, un privilegio che gli verrà concesso. Lavora a Roma, quindi perché non si presenta? Chiaramente teme”, ha proseguito Saviano, manifestando il suo disprezzo nei confronti del ministro.
Saviano non ha risparmiato critiche nei confronti di Salvini, definendolo un “traditore della democrazia” e un “nemico dentro le istituzioni“. Secondo lo scrittore, il comportamento del leader della Lega sta conducendo l’Italia verso una deriva pericolosa. “Continuo la mia battaglia contro di lui, contro il suo essere un traditore in perfetta coerenza con quello che è sempre stato, un amico di Putin“, ha affermato Saviano, sottolineando le minacce costanti e vergognose da parte di Salvini per un ministro.
In aggiunta, Saviano ha commentato le recenti rivelazioni sulle chat private di Fratelli d’Italia, in cui il ministro della Difesa, Guido Crosetto, sembrava chiedere una “punizione” per lo scrittore. “Io punito? È esattamente quello che fanno. Attacchi, dossieraggi, usano i loro giornali come strumento di squadrismo“, ha denunciato Saviano, criticando l’uso della stampa come arma contro di lui.
Il clima di tensione è palpabile, e Saviano ha evidenziato come il comportamento di Salvini nei confronti della magistratura sia influenzato dalla sua frustrazione per non essere stato condannato. “A lui serviva una condanna perché è un politico e sperava di rilanciarsi. È una figura ormai marginale”, ha concluso lo scrittore, suggerendo che la sua battaglia legale rappresenti solo una parte di un conflitto più ampio.
Con l’udienza rinviata al 25 giugno, l’attesa per il confronto tra Saviano e Salvini cresce, mentre il dibattito sulla democrazia e sul rispetto delle istituzioni continua a infiammare gli animi in Italia.
This post was last modified on 10 Marzo 2025 15:25