I fratelli Fabrizio e Federico Sansoni, noto duo comico proveniente da Palermo, fanno il loro esordio nel mondo del cinema con il film “E poi si vede“, disponibile nelle sale dal 27 febbraio. Questo progetto, distribuito da Warner Bros. Pictures, segna una tappa importante nella loro carriera, già consolidata grazie alla notorietà acquisita online. In un recente episodio del vodcast di Adnkronos, i Sansoni hanno condiviso le loro esperienze e le sfide che affrontano come giovani artisti e la percezione negativa che spesso circonda chi emerge dal web. La loro storia è un riflesso delle aspettative e delle difficoltà di una generazione in cerca di riconoscimento.
il film: una commedia sulla precarietà della giovane generazione
“E poi si vede“, diretto da Giovanni Calvaruso e co-scritto con Fabrizio Testini, affronta in modo leggero ma incisivo le difficoltà che i giovani incontrano nel mondo del lavoro. Attraverso le vicende di tre ragazzi in competizione per un posto nell’ufficio legale del Comune, il film esplora temi come la precarietà lavorativa, l’importanza delle raccomandazioni e l’illusione del posto fisso. Federico, laureato in giurisprudenza ma influenzato dalle aspettative paterne; Fabrizio, avvocato con poca esperienza pratica; e Luca, che sembra avere tutto facile, rappresentano le diverse sfide e le illusioni di una generazione in cerca di stabilità.
I Sansoni spiegano che il loro intento è quello di mostrare con ironia come oggi sia complesso essere giovani. “Siamo la generazione E, quella del ‘E poi si vede’”. Questo ritornello sottolinea l’incertezza con cui molti affrontano la vita lavorativa, accettando anche impieghi mal retribuiti nel tentativo di costruirsi un futuro. Tale stato di precarietà diventa un peso crescente che grava sui sogni e le aspirazioni di ciascuno.
le radici di un successo comico formato web
Fabrizio e Federico Sansoni, reduci da successi su palcoscenici e piattaforme digitali, raccontano come il pregiudizio verso chi emerge dal web sia un tema ricorrente nella loro carriera. “Abbiamo sempre rifiutato l’idea di un posto fisso”, spiegano, evidenziando come i media tradizionali li abbiano spesso etichettati in modo superficiale. Federico, ricordando la sua esperienza come guardia giurata a Milano, racconta il desiderio dei genitori di vederli seguire un percorso più tradizionale, ma riconosce che “non bisogna biasimarli”, poiché sono cresciuti in un contesto dove il posto fisso era la norma.
La loro transizione dal web al palcoscenico è stata segnata da un cambiamento radicale. “All’inizio scrivevo per Fabrizio per la mia timidezza”, dice Federico. “Poi abbiamo iniziato a fare video su YouTube, e la nostra vita è cambiata quando abbiamo ricevuto la chiamata del nostro agente”. L’affermazione che i genitori siano sempre al loro fianco, spesso come primi sostenitori, riflette il legame forte con le proprie origini.
l’arte della comicità nel contesto attuale
Oggi, i Sansoni affrontano una sfida diversa: la comicità nell’era dei social media. Riflessioni sulla difficoltà di far ridere un pubblico sempre più esigente evidenziano come la comicità non debba essere ridotta a numeri, like e visualizzazioni. “Quando si cerca di incasellare emozioni naturali, il risultato è un’arte che perde il suo smalto”. I due comici sottolineano che il pubblico può dimenticare facilmente chi insegue consensi effimeri.
Prendendo spunto da figure iconiche come Ficarra e Picone, i Sansoni sottolineano l’importanza di reinventarsi e creare nuove strade nel panorama artistico, dimostrando che il valore dell’arte non può essere misurato solo in termini di popolarità. “Questo è il potere dell’arte”, affermano, indicando che l’impegno e l’unicità rimangono gli elementi chiave per una lunga carriera nel mondo dello spettacolo.