Russia si prepara a negoziare con Ucraina ed Europa, ponendo condizioni favorevoli per il dialogo nel 2025
Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha annunciato la disponibilità della Russia a negoziare sulla situazione in Ucraina, ma ha chiarito che le operazioni militari si fermeranno solo se i risultati saranno soddisfacenti per Mosca. Questa dichiarazione è stata rilasciata durante una conferenza stampa il 24 febbraio 2025 ad Ankara, al termine di un incontro con il suo omologo turco, Hakan Fidan. Lavrov ha ribadito che la Russia è aperta al dialogo sia con l’Ucraina che con l’Europa, a condizione che ci sia un impegno autentico per raggiungere una pace duratura.
“Siamo pronti a negoziare con chiunque desideri contribuire in buona fede alla pace, ma interromperemo le azioni militari solo quando i negoziati porteranno a un risultato concreto e sostenibile che soddisfi la Federazione Russa”, ha dichiarato il ministro. Questa affermazione assume particolare rilevanza poiché coincide con il terzo anniversario dell’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina, un evento che ha avuto un impatto profondo sulle relazioni internazionali e sulla stabilità della regione.
Il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, ha sottolineato l’importanza di coinvolgere entrambe le parti nel processo di negoziazione per porre fine al conflitto in Ucraina. Durante la conferenza stampa con Lavrov, Fidan ha messo in evidenza l’importanza dell’iniziativa statunitense per risolvere la crisi, affermando che è essenziale che i colloqui includano sia Kiev che Mosca. “Attribuiamo grande importanza a questa nuova iniziativa statunitense; crediamo che si possa raggiungere una soluzione attraverso negoziati che coinvolgano entrambe le parti”, ha affermato Fidan, evidenziando la necessità di un approccio orientato ai risultati.
La Turchia gioca un ruolo cruciale in questo contesto, cercando di mantenere buone relazioni sia con la Russia che con l’Ucraina e fungendo da intermediario in diverse occasioni. Il paese ha già ospitato incontri tra le due nazioni e ha cercato di facilitare il dialogo per ridurre le tensioni e promuovere la stabilità nella regione.
Nel frattempo, la situazione sul campo rimane tesa. Un attacco di droni ucraini ha causato un incendio in una raffineria di petrolio in Russia, secondo quanto riportato dai media russi. Questo attacco, avvenuto durante la notte, ha colpito diversi siti energetici russi, con Kiev che sostiene che tali azioni siano una rappresaglia per i ripetuti bombardamenti missilistici di Mosca che hanno danneggiato gravemente la rete energetica ucraina.
Il governatore della regione di Ryazan, Pavel Malkov, ha comunicato tramite Telegram che l’incendio è stato causato dalla caduta di detriti dopo l’abbattimento dei droni. Il ministero della Difesa russo ha dichiarato di aver neutralizzato 22 droni ucraini durante la notte, di cui due nella regione di Ryazan, situata a sud-est di Mosca. Fonti locali hanno confermato che l’incendio ha colpito una raffineria di proprietà del gigante petrolifero russo Rosneft, segnando il terzo attacco a questo sito dall’inizio dell’anno.
La situazione rimane critica, con entrambe le parti che continuano a scambiarsi colpi e dichiarazioni, mentre la comunità internazionale osserva con crescente preoccupazione l’evoluzione del conflitto e le sue ripercussioni sulla stabilità regionale e globale.