Rosario in Piazza San Pietro: un’invocazione per la guarigione del Papa

La preghiera del Rosario in Piazza San Pietro riunisce i fedeli per sostenere Papa Francesco, attualmente ricoverato, evocando speranza e unità nella comunità ecclesiale durante la Quaresima.
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Rosario in Piazza San Pietro: un'invocazione per la guarigione del Papa - Socialmedialife.it

La preghiera del Rosario torna a riempire Piazza San Pietro, durante il secondo venerdì di Quaresima, per chiedere la guarigione del Papa. L’incontro, guidato da monsignor Lucio Ádrian Ruiz, segretario del Dicastero per la Comunicazione, ha evocato le parole di speranza espresse da Papa Francesco in un momento di grande difficoltà per il mondo intero. Questa iniziativa è non solo un atto di devozione, ma anche un segno di vicinanza e sostegno al Pontefice attualmente ricoverato.

La memoria della Statio Orbis del 27 marzo 2020

Cinque anni fa, in un contesto di straordinaria crisi sanitaria globale, Papa Francesco si trovava in una Piazza San Pietro deserta, dove aveva lanciato un potente messaggio di fede e speranza a un’umanità segnata dalla paura e dall’incertezza. Durante la Statio Orbis del 27 marzo 2020, il Pontefice invitava tutti ad abbracciare il Signore per rimanere ancorati alla speranza, affermando che, con Lui, non si corre il rischio di affondare. Quella esperienza, intrisa di solitudine e preghiera, permette di contestualizzare l’odierna celebrazione, che si è sviluppata con l’intento di ricoprire il Papa con le preghiere dei fedeli.

Questa volta, l’atmosfera era ben diversa: la piazza era nuovamente popolata, anche se comunque in un momento di riflessione profonda. Mon. Ruiz ha sottolineato l’importanza della preghiera, utilizzando la stessa espressione di Papa Francesco, ricordando come oggi più che mai sia fondamentale mantenere viva la speranza e il sostegno reciproco tra i membri della Chiesa e i suoi fedeli. Dopo il trasferimento del Pontefice all’Aula Paolo VI per gli esercizi spirituali della Curia Romana, il Rosario è stato celebrato con un’ora d’anticipo, a testimonianza di una comunità unita.

I dettagli della celebrazione del Rosario

L’appuntamento di preghiera, organizzato dalla Segreteria di Stato e dalla Diocesi di Roma, ha visto la partecipazione di numerosi cardinali e membri della Curia. Mon. Ruiz, nel suo intervento, ha ricordato il potere della preghiera in comunità e l’importanza di mantenere vivi i legami affettivi e spirituali con Papa Francesco. “Nella Croce di Cristo siamo stati salvati”, ha ribadito, citando nuovamente il Pontefice e rinforzando l’idea che la fede e la preghiera possono rappresentare un’ancora di salvezza soprattutto nei momenti più incerti come questi.

La celebrazione, tradizionale e piena di significato, ha avuto luogo sul sagrato della Basilica Vaticana e ha visto una partecipazione attiva di fedeli e religiosi, da sempre simbolo di una Chiesa viva e presente. Alla presenza di un’immagine di “Maria Madre della Chiesa,” l’atmosfera è stata caratterizzata da un’intensa devozione, culminata nella meditazione dei Misteri dolorosi e nella recita di preghiere in onore della Vergine.

Meditazione e invocazioni durante la recita del Rosario

Mentre il Rosario continuava, monsignor Ruiz ha guidato momenti di meditazione significativi, accompagnati dalle Litanie lauretane. I partecipanti hanno potuto riflettere sui Misteri dolorosi, attraverso i quali si è cercato di avvicinarsi spiritualmente alla sofferenza del Papa e a quella del mondo intero. La celebrazione ha terminato con l’invocazione “Oremus pro Pontifice”, una preghiera di intercessione per il Santo Padre, che ha richiamato il legame indissolubile tra il Papa e i suoi fedeli.

Questa iniziativa non solo ha rappresentato una dimostrazione di fede, ma ha anche evidenziato la determinazione della Chiesa di restare unita, nonostante le avversità. La benedizione finale, impartita secondo l’usanza di Papa Francesco durante la Statio Orbis, ha reso l’evento ancor più significativo, chiudendo la serata con un’importante nota di speranza e unità.

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