Roberto Vecchioni presenta “L’orso bianco era nero”: un viaggio nel significato delle parole

Roberto Vecchioni, noto cantautore e scrittore, sta per pubblicare un nuovo libro intitolato “L’orso bianco era nero”, previsto per il 25 marzo e distribuito da Piemme. Questo lavoro non è un semplice trattato di linguistica, ma un omaggio alla potenza e alla bellezza della parola. Con un messaggio chiaro, Vecchioni invita i lettori a scoprire il fascino del linguaggio, promettendo una lettura che stimola curiosità e riflessione.

La genialità dell’arte della parola

Vecchioni non esita a dichiarare che, a differenza di altre invenzioni umane, come la ruota o il bosone, la parola è un’invenzione autentica. “La parola è l’unica vera invenzione umana,” afferma il cantautore. Per lui, ogni altro progresso è una scoperta di qualcosa già presente in natura. Il tratto distintivo della parola, dunque, è la sua capacità di nascere dal nulla, di materializzarsi come un atto creativo unico nel suo genere. Questo aspetto dell’arte linguistica è quello che Vecchioni si propone di esplorare nel suo testo, facendoci immergere in significati e interpretazioni che sfidano il tempo.

Un’opera lontana dalla linguistica accademica

“Questo libro ha a che fare con la linguistica come io assomiglio a un orso bianco o nero,” dice Vecchioni, tenendo a precisare che il suo obiettivo non è redigere un’opera accademica o complessa. Anzi, ciò che offre è un viaggio personale attraverso anni di esperienza, con uno stile che intende rimanere accessibile e coinvolgente. La sua scrittura non si propone di essere un compendio di regole o di un sapere elitario; piuttosto, è un’opportunità per sentirsi coinvolti nel potere evocativo della parola.

Ottant’anni di passione e scoperta

In “L’orso bianco era nero”, Vecchioni raccoglie le sue riflessioni, frutto di una vita dedicata all’amore per la parola e al desiderio di comprendere la sua essenza. “Sono i miei ottant’anni d’amore, raccolti da decine e decine di fogli sparsi qua e là nel tempo,” spiega. L’autore mette in luce una varietà di elementi, da appunti personali a letture annotate, creando così un mosaico di pensieri e scoperte. Questi materiali, frutto di un percorso di apprendimento che ha coinvolto anche ricerche notturne e confronti, danno vita a un’opera penetrante e intima, in cui il lettore è invitato a partecipare attivamente.

La fisicità delle parole e le emozioni umane

Vecchioni descrive la parola come un “groviglio logico di foni,” sottolineando che queste non sono semplicemente suoni, ma codici in grado di veicolare emozioni e connessioni profonde fra le persone. Questa osservazione mette in risalto la complessità e la ricchezza del linguaggio. “Le parole specchiano l’uomo,” afferma l’autore, accentuando l’idea che esse riflettano non solo i nostri pensieri, ma anche le nostre esperienze e sentimenti più intimi. Per Vecchioni, la comprensione della parola non è solo un atto intellettuale, ma un percorso di scoperta che conduce verso la felicità e la condivisione.

Roberto Vecchioni continua a insegnare letteratura all’Università Iulm di Milano, dove il suo approccio alla lingua offre agli studenti l’opportunità di esplorare la bellezza e la complessità delle parole in modo profondo e significativo.

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