Ritardi nei pagamenti dell’assegno unico: ecco cosa sapere per aprile 2025

Ritardi nei pagamenti dell’assegno unico per aprile 2025, con accrediti posticipati al giorno 20 del mese e novità sugli importi legati alla dichiarazione sostitutiva unica e alle maggiorazioni per famiglie.
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A marzo 2025, i pagamenti dell’assegno unico per i figli a carico hanno subito un ritardo rispetto alle tempistiche abituali. Questa situazione non è nuova, poiché si è già verificata in precedenti occasioni. Anche ad aprile si prevede un accreditamento posticipato. Secondo quanto comunicato dall’Inps nel messaggio numero 111 del 13 gennaio 2025, chi riceve già il sostegno e non ha modificato la propria situazione economica vedrà l’accredito intorno al giorno 20 del mese, con un ritardo di circa cinque giorni rispetto al passato. La causa principale di questo slittamento è l’integrazione dell’Inps nel sistema di “reingegnerizzazione delle procedure di tesoreria ” della Banca d’Italia.

Accreditamento dell’assegno unico ad aprile

Il ritardo nell’accredito dell’assegno unico per il mese di aprile è da considerarsi una questione puramente tecnica. L’Inps ha specificato che le nuove modalità relative ai servizi di tesoreria dello Stato, attive dal primo gennaio 2025, comportano che gli accrediti delle prestazioni avvengano a partire dal giorno venti del mese per il periodo compreso tra febbraio e giugno. Tuttavia, la prima rata del beneficio rimane invariata e continua ad essere erogata nell’ultima settimana del mese successivo alla presentazione della domanda.

È importante notare che nella stessa data in cui viene effettuato l’accredito mensile verranno versati anche eventuali importi relativi ai conguagli sull’assegno unico, sia a credito sia a debito. Questo significa che le famiglie possono aspettarsi una certa regolarità nei pagamenti anche se le date sono state modificate.

Novità sugli importi e sulla dichiarazione sostitutiva unica

L’assegno unico universale rappresenta un sostegno economico fondamentale per le famiglie con figli fino ai ventuno anni . Introdotto nel marzo 2022 come misura unica in sostituzione di vari interventi precedenti, presenta ora alcune novità riguardanti gli importi erogati ad aprile. Per coloro che non hanno presentato una nuova dichiarazione sostitutiva unica entro il termine fissato del 28 febbraio scorso, l’importo sarà calcolato sulla base della soglia minima stabilita a 57,5 euro.

Le domande precedentemente accolte dall’Inps rimangono valide negli anni successivi; tuttavia, inviare una nuova Dsu è essenziale per aggiornare gli importi basati sull’indicatore Isee. Le famiglie hanno tempo fino al trenta giugno 2025 per presentare questa documentazione necessaria all’aggiornamento degli importi dovuti e alla corresponsione degli arretrati eventualmente maturati.

Il portale Isee disponibile sul sito dell’Inps offre la possibilità di ottenere una Dsu precompilata contenente informazioni cruciali come composizione familiare e reddito annuo percepito. Una volta confermati o modificati i dati necessari nella Dsu precompilata essa deve essere inviata all’Agenzia delle entrate affinché possa trasmettere all’Inps le informazioni aggiornate.

Maggiorazioni previste dall’assegno unico

L’importo mensile dell’assegno varia in base al reddito complessivo del nucleo familiare ed esistono diverse maggiorazioni previste dalla normativa vigente che vengono adeguate annualmente secondo l’indice dei prezzi al consumo. Per esempio, se ci sono figli sotto i ventuno anni con disabilità media si ottiene un incremento pari a circa novantasette euro; tale cifra sale ulteriormente nei casi di disabilità grave o totale.

Un’altra maggiorazione riguarda le madri under ventuno anni: queste ricevono automaticamente un ulteriore contributo mensile pari a ventitré euro indipendentemente dal reddito dichiarato dal nucleo familiare. Inoltre esiste anche una maggiorazione legata alla presenza di più figli: partendo da tre bambini ci sarà un incremento progressivo basato sul valore Isee fino ad arrivare agli scaglioni più elevati dove la somma diminuisce notevolmente.

Infine va segnalata la presenza del bonus “secondo percettore” legato anch’esso all’Isee: questo può variare tra zero e trentaquattro euro secondo il livello reddituale registrato dalla famiglia richiedente durante l’anno precedente rispetto alla richiesta attuale.

Incremento degli importi legati all’età dei figli

Un aspetto significativo riguarda come viene calcolata la somma spettante alle famiglie in relazione all’età dei propri bambini: infatti l’importo raddoppia per ciascun figlio sotto un anno d’età fino al compimento dello stesso anno; inoltre c’è anche un incremento pari al cinquanta percento previsto dai uno ai tre anni sempre mantenendosi entro limiti Isee definitivi fissati quest’anno su quarantacinquemilanovecentonovantaseicentodiciannove euro circa.

Per nuclei familiari composti da almeno quattro bambini vi è infine prevista una maggiorazione forfettaria mensile aggiuntiva pari a centocinquanta euro destinabile alle spese quotidiane necessarie nella gestione della famiglia numerosa.