Risultati sorprendenti nelle elezioni anticipate in Groenlandia: nuovo governo in vista

Elezioni anticipate in Groenlandia: il partito di sinistra Inuit Ataqatigiit perde seggi, mentre i Demokraatit di centro-destra triplicano i voti, segnando un cambiamento politico significativo.
Risultati Sorprendenti Nelle E Risultati Sorprendenti Nelle E
Risultati sorprendenti nelle elezioni anticipate in Groenlandia: nuovo governo in vista - Socialmedialife.it

Mentre il premier uscente della Groenlandia, Múte Bourup Egede, si preparava a festeggiare il suo trentottesimo compleanno, ha dovuto affrontare un’inaspettata realtà elettorale. Le elezioni anticipate, indette per l’11 marzo, hanno portato a un clamoroso cambio di formazione politica. L’Inuit Ataqatigiit, il partito di sinistra ecologista che Egede rappresentava, ha subito una significativa sconfitta, perdendo quattro seggi e mantenendo ben 14 punti di svantaggio rispetto alle elezioni precedenti del 2021. Questo risultato segna un cambiamento considerevole nello scenario politico dell’isola, lasciando Egede senza la carica di presidente.

Aumento inaspettato dei Demokraatit

Il vero colpo di scena è arrivato con l’avanzata dei Demokraatit, una formazione liberale di centro destra. Questo partito ha triplicato i voti, conquistando il 30% delle preferenze e 10 seggi su 31. Jens-Frederik Nielsen, il leader del partito, sarà incaricato di formare il nuovo governo. I Demokraatit sono storicamente legati all’Alleanza liberale danese, un partito di centro destra, attualmente all’opposizione del governo di Copenaghen. Nonostante una recente evoluzione verso una posizione più indipendentista a causa delle dichiarazioni del presidente statunitense Donald Trump riguardo all’annessione della Groenlandia, il partito è stato tradizionalmente visto come un’entità unionista rispetto alla Danimarca.

La campagna del partito si è focalizzata su temi economici cruciali. Le proposte si sono concentrate sul taglio delle tasse, la riduzione della burocrazia e una settimana lavorativa di 32 ore, ispirata al modello islandese. Questa direzione ha attirato l’attenzione elettorale e ha contribuito a consolidare il sostegno popolare verso Nielsen.

Jens-Frederik Nielsen: il nuovo volto della Groenlandia

Nielsen, classe 1992, vanta una laurea in scienze sociali e un passato professionale come agente immobiliare. La sua carriera politica è decollata rapidamente nel 2020, quando ha ricoperto per un anno la carica di ministro dell’industria nel governo dell’“aurora boreale”, un governo di alleanza di quasi tutti i partiti dell’isola. Proveniente da una famiglia danese, con il 15% della popolazione groenlandese non di origine inuit, Nielsen ha comunque ottenuto risultati straordinari, raddoppiando il numero di voti rispetto al 2021 e diventando il politico più votato del suo partito.

Le sue prime dichiarazioni dopo il successo elettorale hanno evidenziato una volontà di dialogo con gli altri partiti per creare un governo inclusivo. Ha espresso anche la sua opposizione alla legge sulla pesca implementata dal governo di sinistra, che impone una distanza di 3,5 miglia marine dalla costa. Questo è un tema cruciale, considerando che il settore ittico rappresenta una delle principali fonti di esportazione per la Groenlandia e occupa correttamente il 40% della forza lavoro.

Il contesto socio-economico e l’affluenza degli elettori

Un aspetto chiave che ha influenzato i risultati è stata la crescente preoccupazione per i problemi locali e per l’economia reale. Dopo anni di predominanza delle sinistre, gli elettori hanno manifestato una necessità di cambiamento, evidenziata dalla ripetuta affermazione dei Democratici che non si può parlare di indipendenza dalla corona danese senza prima ottenere una maggiore autonomia finanziaria.

Già nelle prime ore della mattina elettorale, segnali di un possibile cambiamento si facevano evidenti con lunghe code nei centri di voto di Nuuk, tanto da spingere i presidenti di seggio a prolungare l’orario di chiusura. Nonostante le avverse condizioni climatiche, la partecipazione ha raggiunto il 66%, un segnale chiaro dell’interesse degli elettori per il futuro del proprio paese.

Al di là della vittoria dei Demokraatit, un altro partito ha registrato un’impressionante crescita: Narelaq, un movimento populista e indipendentista che ha raddoppiato i suoi seggi, raggiungendo il 24,5% delle preferenze. Con due ex membri di spicco dei socialdemocratici tra le sue fila, inclusi soggetti controversi come Kuno Fencher, Narelaq ha portato una ventata di novità nel panorama politico.

Il futuro politico della Groenlandia

Loro risultato potrebbe complicare la formazione del nuovo governo, dato che la loro agenda prevede la richiesta di un referendum per l’indipendenza dalla Danimarca. Anche se Narelaq si è affermato come il secondo partito, non è sicuro che diventerà parte dell’esecutivo, soprattutto se il referendum rappresenterà una condizione imprescindibile da negoziare.

Quale sarà il destino dei socialdemocratici, ora ridotti a soli quattro seggi, rimane una delle domande più rilevanti nel panorama politico groenlandese. Erik Jensen, leader del partito e attuale ministro delle finanze, si è assunto la responsabilità dei risultati e ha fatto riferimento all’abolizione della legge sulla pesca, vista come un passo importante per un cambiamento duraturo.

Mentre i pesci e le risorse ittiche diventano un simbolo della lotta politica, il nuovo governo dovrà affrontare sfide economiche e sociali imminenti che potrebbero plasmare il futuro della Groenlandia nei prossimi anni.

Change privacy settings
×