La rapina avvenuta la scorsa settimana al market Di Tutto di Guastalla, in via Foscolo, ha trovato una rapida soluzione grazie all’analisi delle telecamere di sorveglianza e alle testimonianze raccolte. Un giovane, ancora minorenne e residente nella zona della Bassa, è stato denunciato con l’accusa di rapina aggravata. Il bottino ammontava a seicento euro e il ragazzo è riuscito a fuggire a piedi dopo l’azione.
Dettagli sulla rapina
L’incidente si è verificato in un momento di normale attività commerciale nel negozio. Secondo le ricostruzioni, il giovane ha fatto irruzione nel market armato e ha minacciato i dipendenti per ottenere denaro contante. Dopo aver preso i soldi dalla cassa, è uscito rapidamente dal locale. La scena è stata catturata da diverse telecamere posizionate sia all’interno che all’esterno del negozio.
Le immagini hanno rivelato dettagli cruciali per l’identificazione del sospetto. In particolare, una telecamera esterna ha immortalato il volto del giovane mentre si allontanava dal luogo della rapina; questo momento chiave ha permesso agli investigatori di avere un primo indizio utile per le indagini.
Indagini dei carabinieri
I carabinieri sono intervenuti immediatamente dopo la segnalazione dell’incidente e hanno iniziato ad analizzare le registrazioni video disponibili. Grazie alla collaborazione con i testimoni presenti al momento della rapina e alle informazioni fornite dalle immagini delle telecamere, gli investigatori sono riusciti a risalire rapidamente all’identità del presunto autore.
Una volta individuata la sua abitazione nella Bassa reggiana, i militari hanno effettuato una perquisizione domiciliare che ha portato alla scoperta di abbigliamento simile a quello indossato durante la commissione del reato. Inoltre, il volto del ragazzo corrispondeva esattamente alle riprese video ottenute durante la fuga.
Ammissione delle responsabilità
Durante l’interrogatorio condotto presso l’abitazione familiare in presenza della madre, il minorenne non solo ha ammesso le sue responsabilità riguardo alla rapina ma ha anche collaborato attivamente con gli agenti fornendo ulteriori dettagli sull’accaduto. Ha consegnato spontaneamente anche l’arma utilizzata durante la commissione del crimine: si trattava infatti di una pistola scacciacani priva del tappo rosso che contraddistingue questi oggetti giocattolo.
Questa ammissione da parte dell’indagato rappresenta un elemento significativo nelle indagini poiché conferma non solo la sua partecipazione attiva nell’evento criminoso ma anche prefigura possibili conseguenze legali più severe data la natura aggravata dell’accusa mossa nei suoi confronti.
Il caso rimane sotto osservazione mentre proseguono gli accertamenti da parte delle autorità competenti per garantire che tutte le procedure legali vengano rispettate nel trattamento dei minori coinvolti in atti criminali come questo.