riscoprire l'educazione nel 2025: tatto e risonanza come strumenti fondamentali per un nuovo approccio pedagogico
L’educazione è attualmente al centro di un intenso dibattito, e il libro di Paolo Bonafede, *Sentire l’educazione. Tatto e risonanza come prospettive di estetica pedagogica*, edito da Pensa Multimedia nel 2025, si inserisce in questo contesto con una proposta innovativa. In un periodo in cui il discorso educativo è spesso permeato da toni critici e pessimisti, Bonafede offre una visione alternativa che invita a rivalutare il significato dell’educazione e il suo ruolo nella crescita personale.
La crisi dell’educazione è un tema ricorrente, frequentemente associato a una crisi sociale più ampia. Tuttavia, l’opera di Bonafede si distacca da questa narrazione negativa, proponendo un approccio fondato su tocco e risonanza. Questi concetti, radicati in una tradizione filosofica e pedagogica profonda, suggeriscono che l’educazione debba essere vista non solo attraverso il prisma della misurazione e della valutazione, ma come un processo umano e relazionale.
Bonafede si ispira a pensatori contemporanei come Gert Biesta, Hartmut Rosa e Max van Manen per rielaborare il significato dell’apprendimento. Secondo l’autore, il tacto pedagogico consente di riconoscere l’importanza della sensibilità situata e della capacità di improvvisazione nelle dinamiche di insegnamento e apprendimento. La risonanza, invece, emerge come una chiave interpretativa per comprendere la qualità trasformativa delle esperienze condivise, sia con gli altri che con il mondo circostante.
Un elemento centrale del libro è l’accento sulla dimensione corporea e sull’esperienza diretta. Bonafede sostiene che la ricettività e la creatività siano fondamentali in un’educazione che intende valorizzare l’esperienza incarnata e contestualizzata. Questo approccio si distacca dalle pratiche educative tradizionali, che spesso trascurano il ruolo del corpo e delle emozioni nel processo di apprendimento.
Il ricercatore non si limita a teorizzare, ma intreccia riflessioni pratiche con esempi concreti di esperienze educative. Attraverso riferimenti al linguaggio cinematografico e a situazioni reali, Bonafede dimostra come un’educazione autentica debba porre al centro la relazione, la sensibilità e l’ascolto attivo. Questo approccio invita a ripensare le politiche educative e le pratiche didattiche, promuovendo un paradigma più umano, aperto e responsabile.
Il saggio di Bonafede non è solo un manifesto teorico, ma un invito concreto a riconsiderare l’educazione in un’ottica più umana. La proposta di un’educazione che valorizza il tacto e la risonanza si configura come una risposta alle sfide contemporanee, offrendo strumenti per affrontare la crisi educativa attuale.
In un’epoca in cui il rischio di una visione strumentale della cultura è elevato, Bonafede ci esorta a riscoprire il valore delle relazioni umane e dell’esperienza diretta. La sua opera si propone come una guida per educatori, politici e chiunque sia coinvolto nel mondo dell’istruzione, invitando a costruire un futuro educativo che sia più sensibile e attento alle esigenze degli individui e della società.