Riqualificazione del Teatro comunale di Bologna: riprendono i lavori dopo il ritrovamento archeologico

Riprendono i lavori di riqualificazione del Teatro comunale di Bologna dopo il rinvenimento di resti archeologici. La Soprintendenza autorizza la rimozione parziale dei reperti per completare l’opera entro dicembre 2026.
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La Soprintendenza ha autorizzato la ripresa dei lavori di riqualificazione al Teatro comunale di Bologna, interrotti a causa del rinvenimento di resti archeologici. Gli scavi hanno portato alla luce strutture murarie e pavimentali risalenti a un palazzo del Quattrocento, probabilmente Palazzo Bentivoglio, oltre a elementi legati ai bagni pubblici degli anni Trenta. La decisione della Soprintendenza è stata comunicata dal Comune in una nota ufficiale.

I resti archeologici e la loro valutazione

Durante gli scavi per la riqualificazione del Teatro comunale, sono stati scoperti alcuni resti significativi che hanno richiesto un’analisi approfondita da parte della Soprintendenza. I reperti includono residui murari e pavimentali che appartengono presumibilmente alle cantine di un edificio rinascimentale. Inoltre, è stata identificata una fossa settica coeva e diversi elementi interrati riconducibili ai bagni pubblici costruiti negli anni Trenta del Novecento.

Secondo quanto riportato dal Comune, le indagini condotte dalla Soprintendenza hanno stabilito che questi reperti possiedono un “mero valore storico-documentale”. Questo significa che non sarà possibile prevedere una valorizzazione significativa dei ritrovamenti poiché presentano “pesanti manomissioni” dovute all’intervento umano nel corso degli anni. Le strutture si trovano in uno stato conservativo definito “pessimo”, il che ha influenzato la decisione finale sulla loro gestione.

Procedura per lo scavo e messa in sicurezza

Con l’autorizzazione della Soprintendenza, i lavori proseguiranno con la rimozione parziale dei resti archeologici necessari per completare l’opera progettata. Questa operazione richiederà uno scavo fino a una profondità massima di circa 25 centimetri nelle aree interessate dai ritrovamenti.

Il metodo scelto per procedere con lo scavo sarà stratigrafico; ciò implica una documentazione dettagliata delle varie fasi attraverso grafica e fotografie secondo le indicazioni fornite dalla Direzione Scientifica. Le strutture non coinvolte nello scavo saranno messe in sicurezza utilizzando reti microforate e materiali inerti come sabbiella per garantire stabilità durante le operazioni.

In aggiunta alla rimozione dei reperti già identificati, è prevista anche l’esecuzione di almeno due trincee d’indagine stratigrafica nell’area dell’ex falegnameria. Queste trincee serviranno ad approfondire ulteriormente la comprensione della planimetria dell’edificio rinascimentale originario fino a raggiungere una quota di 1,50 metri sotto il piano attuale.

Implicazioni sui tempi dei lavori

Nonostante le complicazioni derivanti dal ritrovamento archeologico, i tempi previsti per il completamento della riqualificazione del Teatro comunale non subiranno sostanziali variazioni. I lavori erano iniziati nel 2023 con l’obiettivo di riportare il teatro nella sua sede storica entro dicembre 2026.

La possibilità di effettuare indagini archeologiche contestuali alla rimozione potrebbe fornire ulteriori informazioni sulla struttura edilizia originale collegabile al Palazzo Bentivoglio noto come ‘del Guasto’, distrutto nel 1507 insieme ad altre strutture storiche legate ai bagni pubblici risalenti all’inizio del Novecento. L’approccio adottato mira quindi non solo al recupero funzionale dell’edificio ma anche alla salvaguardia delle tracce storiche emerse durante gli scavi.

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