L’incidente aereo di Ustica continua a rappresentare un capitolo irrisolto e doloroso della storia italiana. Daria Bonfietti, presidente dell’associazione che riunisce i familiari delle vittime di quella tragedia, ha recentemente fatto un appello significativo al governo italiano. La richiesta si è dimostrata non solo un atto simbolico, ma una manifestazione di determinazione per ottenere giustizia e verità sull’accaduto.
L’impegno per la verità richiesto da Daria Bonfietti
La presidente Bonfietti ha chiesto un incontro con Giorgia Meloni, attuale presidente del Consiglio, per esortare il governo ad un impegno concreto nella ricerca della verità. Durante l’incontro, ha sottolineato la necessità di riconoscere che un aereo civile è stato abbattuto, un evento che ha segnato non solo una tragedia personale per le famiglie degli 81 passeggeri e membri dell’equipaggio a bordo del volo Itavia, ma ha anche danneggiato la dignità nazionale italiana. Nella sua dichiarazione, va evidenziato il senso di urgenza con cui Bonfietti ha richiamato l’attenzione sull’importanza di portare alla luce i fatti, perché ogni giorno di silenzio aumenta il dolore e la frustrazione per le famiglie colpite.
Bonfietti ha chiaramente esplicitato che il governo deve “pretendere piena collaborazione dai Paesi amici e alleati” che operavano nel Mediterraneo all’epoca della tragedia. Questo riferimento è cruciale, poiché si tratta di una richiesta che coinvolge responsabilità internazionali e un chiaro riconoscimento di quanto accaduto. L’attenzione si è spostata dunque non solo sulla risoluzione del caso, ma anche sulla necessità di affrontare una questione più ampia, che riguarda la trasparenza e la verità in ambito politico e militare.
L’iniziativa al museo della memoria di Bologna
Il 9 marzo, l’associazione dei familiari delle vittime ha organizzato un’iniziativa davanti al Museo della Memoria a Bologna, proprio in risposta alla recente richiesta di archiviazione del caso da parte della Procura di Roma. Questo evento ha avuto un forte significato simbolico e di rivendicazione, raccogliendo l’attenzione sia degli addetti ai lavori sia dei media, sottolineando l’importanza di non dimenticare e di continuare a chiedere giustizia.
Durante l’evento, i partecipanti hanno espresso il loro dolore ma anche la loro determinazione a non arrendersi. La scelta di Bologna come sede per questa manifestazione non è casuale; la città è un luogo emblematico per la memoria collettiva legata a eventi drammatici del passato e rappresenta un simbolo di resistenza e lotta per la verità. La comunità locale ha risposto con grande partecipazione, testimoniando l’impatto che questa questione ha su un intero paese, il quale continua a confrontarsi con le sue ferite più profonde.
Sia l’incontro con il governo sia l’iniziativa al museo rappresentano una costante lotta per portare nuovi sviluppi su una vicenda che ha segnato in modo indelebile la storia recente dell’Italia. Il richiamo alla responsabilità da parte di Bonfietti e dei familiari delle vittime si fa dunque sempre più forte, con l’intento di non lasciare mai che la verità resti sepolta nel silenzio.