Riapertura delle indagini sul caso Chiara Poggi: nuove tracce di DNA portano a nuovi sospetti

Una recente superperizia ha riacceso l’interesse sul caso di Chiara Poggi, uccisa nel 2007 a Garlasco, in provincia di Pavia. Sono emerse nuove tracce di DNA sui frammenti di unghie della vittima, evidenziando possibili collegamenti con figure precedentemente investigati. Questo sviluppo si inserisce in un percorso giudiziario complesso, che ha già visto Alberto Stasi, ex fidanzato di Chiara, condannato a 16 anni di reclusione per il suo omicidio. Ora, però, l’attenzione si sposta su Andrea Sempio, un nome già emerso nelle indagini passate.

Le tracce di DNA e il loro significato

Le tracce di DNA rinvenute sulle unghie di Chiara Poggi sono diventate oggetto di un acceso dibattito scientifico e legale. Durante il processo d’appello bis, il genetista Francesco De Stefano aveva evidenziato che il materiale genetico analizzato era in uno stato talmente degradato da non permettere di identificare con certezza a chi appartenessero le tracce. L’opinione tecnica riportata nei documenti ufficiali sottolineava l’impossibilità di fare considerazioni sia sulla possibile identità del donatore, sia sull’eventuale esclusione di altri soggetti.

Anche nel 2016, quando la difesa di Alberto Stasi cercò di riaprire il caso, emersero controversie riguardo alle stesse tracce di DNA. Un consulente di parte, Pasquale Linarello, sostenne che tali evidenze, sebbene incomplete, potessero escludere la presenza di Stasi e indicare, invece, tracce riconducibili ad Andrea Sempio. Sempio, che all’epoca frequentava l’abitazione di Chiara, è stato interrogato più volte e aveva fornito un alibi solido, rappresentato da uno scontrino di un parcheggio che lo collocava lontano dal luogo del delitto al momento dell’omicidio.

La figura di Andrea Sempio e le accuse contro di lui

Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, era stato indagato tra il 2016 e il 2017 proprio per queste tracce di DNA, ma le accuse erano state archiviate. Tuttavia, la situazione è cambiata drasticamente con la riapertura delle indagini. Il pubblico ministero, nella prima fase dell’inchiesta, aveva criticato il tentativo di puntare il dito contro Sempio. Le autorità lo videro come un modo per deviare l’attenzione da Stasi, creando un “colpevole alternativo” per l’omicidio.

Il legale di Sempio, avvocato Giada Bocellari, ha deciso di rimettere in discussione la validità delle precedenti analisi, affidando la questione a un laboratorio di genetica prestigioso all’estero. Da quanto comunicato, i nuovi esami hanno dato esito positivo, alimentando ulteriormente il dibattito. Con la Procura di Pavia che ha disposto una nuova consulenza, l’attenzione torna a concentrarsi su Sempio e sul suo coinvolgimento.

Gli sviluppi recenti delle indagini

In un passo significativo della riapertura delle indagini, Andrea Sempio è stato convocato presso la scientifica dei carabinieri di Milano per sottoporsi a un esame salivare e a un tampone. Questo accertamento è stato ordinato dal giudice per le indagini preliminari di Pavia, dopo che Sempio aveva ricevuto un’informazione di garanzia e si era rifiutato di fornire i campioni richiesti. La decisione di sottoporre Sempio a questi prelievi dimostra la volontà della magistratura di proseguire nell’indagine in modo rigoroso.

La complessità di questo caso ha già suscitato l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica, sottolineando come ogni nuovo elemento possa avere ripercussioni significative sugli sviluppi futuri. Gli avvenimenti e le tecniche investigative continue potrebbero rivelarsi cruciali per chiarire definitivamente le circostanze dell’omicidio di Chiara Poggi e il coinvolgimento di eventuali nuovi soggetti, confermando la volontà di far luce sulla vicenda a distanza di diciotto anni dal tragico evento.

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