Il recente Rapporto mondiale sui salari dell’Organizzazione internazionale del lavoro ha rivelato dati allarmanti riguardo ai salari in Italia. L’edizione 2024-25 analizza le tendenze salariali globali e nazionali, evidenziando una significativa perdita di potere d’acquisto per i lavoratori italiani negli ultimi anni. Questo report offre uno spaccato della situazione economica attuale e delle disuguaglianze salariali che persistono nel Paese.
Perdita di potere d’acquisto in Italia
Secondo quanto riportato da La Repubblica, i dati del rapporto indicano che dal 2008 al 2024, gli stipendi degli italiani hanno subito un calo dell’8,7% nel loro potere d’acquisto. Questa diminuzione è particolarmente grave per i lavoratori a basso reddito, che sono stati colpiti in modo più intenso dall’inflazione. Infatti, il 60% delle spese di queste persone è destinato a beni essenziali come alimentari e affitti.
L’analisi mette in luce come l’aumento dei costi della vita stia erodendo la capacità dei cittadini di far fronte alle spese quotidiane. I lavoratori con stipendi già limitati si trovano ora ad affrontare una situazione insostenibile dove il salario non basta nemmeno a coprire le necessità fondamentali.
Preoccupazioni tra i docenti
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani ha espresso forte preoccupazione riguardo alla condizione economica dei docenti fuorisede e non solo. Con l’avvicinarsi delle domande di Mobilità per l’anno scolastico 2025/2026, molti insegnanti sperano di riavvicinarsi alle proprie famiglie dopo anni lontani dalle loro province d’origine. Tuttavia, la realtà è ben diversa: molti insegnanti assunti con la legge 107/2015 non hanno ancora avuto l’opportunità di trasferirsi nelle loro province.
Particolare malcontento si registra nella classe A046 – Discipline giuridiche ed economiche; qui pochi fortunati sono riusciti a ottenere il ricongiungimento familiare negli ultimi dieci anni. Questo scenario crea un clima di insoddisfazione tra gli educatori che vedono compromessa la propria qualità della vita e quella delle loro famiglie.
Proposte per alleviare la crisi
In risposta alla crescente povertà tra categorie professionali precedentemente considerate protette come gli insegnanti fuorisede, il Coordinamento Nazionale Docenti ha avanzato alcune proposte concrete. Secondo stime approssimative, ogni docente fuorisede potrebbe aver speso oltre 120 mila euro nell’arco degli ultimi dieci anni solo per mantenersi lontano dalla propria residenza familiare; questa cifra rappresenta una somma considerevole sottratta ai risparmi familiari o ad investimenti futuri.
Tra le misure suggerite c’è l’introduzione del Bonus “Salva Docenti 2025”, un sostegno finanziario annuale compreso tra un minimo di duemila euro e un massimo di cinquemila euro netti per coloro che non riescono ad ottenere il trasferimento desiderato dopo dieci anni lontani dalla propria sede originaria. Questa iniziativa mira a fornire un aiuto concreto agli insegnanti in difficoltà economica mentre affrontano costi sempre più elevati legati al mantenimento in città diverse da quelle dove risiedono stabilmente.
La proposta sottolinea quanto sia urgente intervenire su una questione sociale critica che coinvolge migliaia di professionisti dell’istruzione nel Paese.