Pupi Avati, noto regista italiano, è pronto a incantare il pubblico con il suo nuovo film, L’orto americano, un’opera che intreccia sapientemente amore e mistero. Questa pellicola, la cinquantacinquesima della sua carriera, ha fatto il suo debutto all’81ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e sarà proiettata nelle sale a partire dal 6 marzo 2025, distribuita da 01.
Un ritorno al bianco e nero
Avati ha condiviso il suo entusiasmo per questo progetto, rivelando che la decisione di girare in bianco e nero è stata ispirata da suo fratello Antonio. Il regista ha voluto rendere omaggio al cinema di qualità, citando grandi maestri come Alfred Hitchcock e il neorealismo italiano di Rossellini e De Sica. “Questo film rappresenta un connubio di tradizione e innovazione”, ha affermato Avati, sottolineando come, pur mantenendo un’impronta classica, si ricolleghi anche alle origini dell’horror, un genere che ha profondamente influenzato la storia del cinema italiano, con riferimenti a icone come Dario Argento e Mario Bava.
La trama di L’orto americano
Ambientato nel periodo immediatamente successivo alla Seconda Guerra Mondiale a Bologna, il film narra le vicende di un giovane aspirante scrittore, interpretato da Filippo Scotti, che affronta le difficoltà della vita post-bellica. Con cinque romanzi ancora inediti, il protagonista si innamora perdutamente di Barbara, una bellissima infermiera dell’esercito americano. L’anno seguente, spinto dalla sua passione, decide di recarsi nel Midwest americano per trovarla, vivendo in una casa vicina a quella della sua amata, separata solo da un orto.
Un mistero da risolvere
La situazione si complica quando il giovane scopre, nell’orto “americano”, un contenitore di vetro con resti umani femminili, suggerendo la presenza di un temibile serial killer. Questo evento dà inizio a un’avventura inquietante per Filippo, che si ritroverà coinvolto in una ricerca che lo porterà a vivere esperienze agghiaccianti. La narrazione si sviluppa attraverso colpi di scena, culminando in un finale sorprendente che si svolge in Italia.
Con L’orto americano, Pupi Avati non solo rende omaggio al passato del cinema, ma offre anche una riflessione profonda sui temi dell’amore e della perdita, in un contesto storico carico di tensione e mistero. Questa pellicola si preannuncia come un’opera significativa, capace di attrarre un pubblico variegato e appassionato di storie avvincenti.