Pulse, il primo medical drama di Netflix, è disponibile dal 4 aprile 2025 con dieci episodi che promettono colpi di scena e tensione. Ambientata nel Maguire Trauma Center di Miami, la serie affronta temi delicati come molestie e relazioni tra medici e specializzandi. Nonostante l’attesa, le prime impressioni indicano che il prodotto non riesce a soddisfare le aspettative del pubblico.
La trama della serie medica
La storia si svolge al Maguire Trauma Center, un prestigioso ospedale universitario situato a Miami. Qui lavorano giovani professionisti ambiziosi e talentuosi. Tuttavia, un evento inaspettato scuote l’ambiente: il dottor Xander Phillips , capo degli specializzandi, è sotto indagine per molestie ed è sospeso temporaneamente dal servizio.
La dottoressa Natalie Cruz , primario del reparto Pronto Soccorso, deve trovare un sostituto per Phillips. La scelta ricade su Danielle “Danny” Simms , una specializzanda del terzo anno che ha denunciato il suo superiore. Questa decisione solleva interrogativi sulla legittimità della nomina: Danny merita davvero questa opportunità o rappresenta solo una mossa strategica dell’amministrazione per evitare problemi legali? A complicare ulteriormente la situazione c’è una relazione passata tra Danny e Xander.
Il dottor Sam Elijah , amico intimo di Danny, si trova in difficoltà poiché sperava anch’egli nella promozione a quel ruolo. I colleghi si dividono in due fazioni: chi sostiene la versione di Danny e chi invece crede nell’innocenza di Phillips; fra questi ultimi c’è anche Tom Cole , chirurgo con opinioni forti sull’accaduto.
Mentre i conflitti interni infuriano all’interno dell’ospedale, Miami si prepara ad affrontare l’uragano Andy che minaccia la città creando ulteriori emergenze sanitarie.
L’arrivo dell’uragano Andy
Con l’avvicinarsi dell’uragano Andy, gli ospedali iniziano a subire danni strutturali; molti pazienti vengono trasferiti al Maguire dopo un grave incidente stradale coinvolgente un bus scolastico. Questo porta i medici a dover gestire situazioni critiche mentre cercano anche di mantenere ordine all’interno della struttura già sotto pressione.
Xander viene richiamato per aiutare i suoi colleghi nonostante sia sospeso dall’incarico ufficiale; questo lo costringe ad interfacciarsi nuovamente con Danny in circostanze drammatiche. Tra i feriti c’è anche la figlia della dottoressa Cruz che lotta per sopravvivere dopo essere stata coinvolta nell’incidente.
L’emergenza prosegue senza tregua: il generatore elettrico smette di funzionare causando caos nei reparti già affollati da pazienti bisognosi d’aiuto urgente. In questo contesto estremo emergono altre storie umane significative; ad esempio una donna partorisce nel bagno del Pronto Soccorso mentre altri pazienti devono affrontare situazioni disperate come quella dell’autista del bus scolastico che rifiuta cure necessarie a causa dei sensi di colpa provati per l’incidente avvenuto.
Danny cerca quindi di convincerlo ad accettare l’intervento chirurgico rivelando dettagli dolorosi sul proprio passato familiare; questa confessione diventa cruciale nel tentativo disperato dei medici per salvargli la vita ma mette anche in luce le fragilità emotive dei protagonisti coinvolti nella crisi sanitaria scatenata dall’uragano.
Una recensione critica
Nonostante le premesse intriganti fornite dalla sceneggiatura scritta da Zoe Robyn e Carlton Cuse – noti rispettivamente per Hawaii Five-0 e Lost – Pulse sembra mancare delle qualità necessarie a rendere memorabile un medical drama contemporaneo rispetto ai suoi illustri predecessori come Grey’s Anatomy o E.R..
Le dinamiche amorose tra personaggi appaiono poco sviluppate così come gli aspetti più spettacolari delle operazioni chirurgiche presentate durante gli episodi risultano poco incisivi rispetto alle attese create dai trailer promozionali.
Inoltre manca completamente quel senso dell’umorismo tipico delle migliori produzioni televisive sul tema medico; qui prevalgono toni melodrammatici spesso lugubri senza alcuna chimica apparente fra gli attori principali.
Le problematiche legate alle molestie sessuali sono trattate con ambiguità tale da rendere difficile identificarsi sia con presunti molestatori sia con presunte vittime all’interno della narrazione complessa proposta dalla serie.
Sebbene ci siano momenti interessanti verso metà stagione dove finalmente alcuni personaggi vengono approfonditi meglio insieme ai casi clinici presentati al pubblico, resta comunque difficile recuperare completamente quanto perso nei primi episodi caotici ed affrettati.
Il cast protagonista
Il cast presenta diversi volti noti ma risulta poco coeso nelle performance generali offerte dagli attori. Willa Fitzgerald, pur essendo protagonista, appare debole nel suo ruolo; oscillando continuamente fra crisi emotive ed atteggiamenti arroganti senza mai trovare realmente una propria identità caratteriale convincente.
Altri personaggi secondari sembrano avere maggiore potenziale narrativo ma risultano sottovalutati dagli sceneggiatori: Jessy Yates interpreta Harper, medico disabile molto interessante seppur poco valorizzata rispetto alla sorella. Justina Machado offre buone prove recitative nei panni della primaria Natalie Cruz ma rischia troppo spesso d’essere paragonata alla ben più iconica Miranda Bailey interpretata da Chandra Wilson in Grey’s Anatomy.
Colin Woodell emerge leggermente grazie alla sua interpretazione ambiguamente affascinante del dottor Phillips; tuttavia ciò non basta affinché Pulse possa elevarsi sopra altri titoli simili già presenti sulla piattaforma streaming.