Sarebbe Enrico Pazzali , presidente autosospeso della Fondazione Fiera Milano e leader dell’agenzia investigativa Equalize , il principale artefice di un presunto sistema di dossieraggi illeciti . Secondo la Procura di Milano , Pazzali avrebbe orchestrato accessi abusivi a banche dati strategiche, come il Sistema di Indagine (Sdi) , sfruttando la sua ampia rete di contatti. Questa accusa è emersa dall’atto di appello presentato dal pubblico ministero Francesco De Tommasi , il quale ha richiesto per Pazzali la misura degli arresti domiciliari , inizialmente negata dal giudice per le indagini preliminari Fabrizio Filice , nell’ambito di un’inchiesta sulle presunte attività di cyber-spionaggio .
Le accuse e le indagini
La Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Milano ha già avanzato, a fine ottobre 2024, una richiesta di tredici custodie cautelari in carcere per diversi indagati, tra cui l’ex superpoliziotto Carmine Gallo e l’hacker Nunzio Samuele Calamucci . Questi ultimi sono stati posti agli arresti domiciliari su decisione del gip, mentre per Pazzali è stata richiesta la stessa misura cautelare. Tuttavia, il giudice ha deciso di applicare solo quattro misure di arresto domiciliare e due interdittive su un totale di sedici posizioni esaminate, escludendo Pazzali da qualsiasi custodia cautelare.
Prossimi sviluppi giudiziari
Oggi, dopo l’esecuzione delle misure cautelari avvenuta il 25 ottobre 2024 , è stata fissata un’udienza al Riesame per il 19 marzo 2025 . In questa sede si discuterà l’appello presentato dalla Procura. Pazzali, come evidenziato nell’impugnazione, avrebbe dato ordini a Gallo per effettuare dossieraggi sui membri della lista di candidati a sostegno di Letizia Moratti , che nel 2023 si era candidata alla presidenza della Regione Lombardia . L’obiettivo, secondo la Dda, sarebbe stato quello di raccogliere informazioni compromettenti per danneggiare l’immagine dell’ex ministra e già sindaca di Milano.
Il ruolo di Pazzali nell’inchiesta
Il pubblico ministero De Tommasi contesta la valutazione del gip, che ha descritto Pazzali come una figura marginale all’interno della presunta associazione per delinquere. Al contrario, il pm sostiene che Pazzali fosse il mandante diretto dei dossieraggi, commissionando i report attraverso Gallo. Questa dinamica evidenzia un possibile coinvolgimento più profondo di Pazzali nell’organizzazione, contrariamente a quanto ritenuto inizialmente dal giudice.
La situazione rimane in evoluzione e l’udienza del 19 marzo 2025 sarà cruciale per determinare il futuro di Pazzali e degli altri indagati coinvolti in questo complesso caso di presunti illeciti.