Premi giornalistici a Roma: riconoscimenti a nome di Mario Sarzanini per l’eccellenza nella cronaca

La quarta edizione del Premio Giornalistico Mario Sarzanini celebra l’eredità del giornalismo genuino, premiando professionisti e progetti che promuovono valori di serietà e impegno sociale nel settore.
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Memoria storica e celebrazione del giornalismo genuino. Questi sono stati gli elementi chiave della quarta edizione del Premio Giornalistico Mario Sarzanini, organizzata nell’Aula Magna dell’Università Guglielmo Marconi di Roma. L’evento ha visto la consegna di prestigiosi riconoscimenti a giornalisti e professionisti del settore, in omaggio alla figura del decano della cronaca giudiziaria di Roma, scomparso nel 2021. Sarzanini, che ha collaborato con l’Adnkronos, ha lasciato un segno indelebile nel mondo del giornalismo, rappresentando un esempio di serietà e rigore.

Riconoscimenti tra ricordi e valori

La cerimonia ha visto la presenza dei figli di Mario Sarzanini: Fiorenza, vicedirettore del Corriere della Sera, insieme ai suoi fratelli Enrico e Roberta, entrambi attivi nel mondo della stampa. Davide Desario, direttore dell’Adnkronos e membro della giuria del premio, ha evocato il ricordo del padre con parole sincere. “Mario era tutto quello che non serve a un’intelligenza artificiale”, ha affermato Desario, sottolineando come il giornalista avesse un’attenzione particolare per la verifica delle fonti e la qualità delle informazioni. Un suo riconoscimento non fa altro che tenere vive le tradizioni e i valori che caratterizzano il buon giornalismo.

Vittorio Brumotti: premio e impegno sociale

Nella cerimonia non è mancata la premiazione di figure emblematiche del panorama mediatico. A Vittorio Brumotti, noto inviato di Striscia la notizia, è andato il premio nella categoria Tv, consegnato da Don Antonio Coluccia. Brumotti ha condiviso la sua filosofia di vita, basata sull’impegno e la denuncia contro le ingiustizie sociali. La sua attitudine positiva emerge chiaramente quando afferma: “Io consumo le gomme della bicicletta, sempre col sorriso”. La sua passione per il reportage di strada e il suo approccio ironico sono visibili anche nella collaborazione con Don Antonio, tramite progetti sociali nei quartieri difficili di Italia, dove il suo progetto unisce sport e satira.

Riconoscimenti nel campo dell’informazione

Diverse categorie sono state premiate in modo significativo, con giornalisti e professionisti che si sono distinti nel loro campo. Agostino Vitolo, responsabile dell’ufficio stampa del comando provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Roma, ha ricevuto un premio per il suo lavoro. Vitolo ha citato i numerosi giornalisti che ha avuto l’onore di conoscere, inclusa la memoria di Sarzanini. La sua affermazione che i comunicati stampa inviati a Sarzanini continuano ancora oggi a parlare della sua eredità, dimostra l’importanza di mantenere viva la memoria di chi ha contribuito a rendere il giornalismo italiano ciò che è oggi.

Altri riconoscimenti sono stati assegnati a Mia Ceran per il suo podcast “The Essential”, a Marco Maffettone dell’ANSA e a Giusi Legrenzi di RTL 102.5 per la radio. Il premio alla carriera è andato a Rino Barillari, noto come il ‘King dei paparazzi’, il quale, con nostalgia, ha espresso il desiderio di rivivere i momenti salienti della sua carriera.

Un premio speciale che racconta una storia

Quest’edizione ha incluso un premio speciale, conferito al film “Il ragazzo dai pantaloni rosa”, che narra la triste vicenda di Andrea Spezzacatena, un giovane ragazzo che nel 2012 ha messo fine alla propria vita dopo aver subito bullismo e cyberbullismo. L’emozionante momento della premiazione ha visto sul palco la madre di Andrea, Teresa Manes, e il produttore del film, Roberto Proia, a testimonianza di quanto sia rilevante affrontare e sensibilizzare su tematiche di tale importanza sociale.

La moderazione dell’evento è stata affidata a Filomena Leone, che ha guidato la cerimonia insieme a una giuria di esperti capitanata da Andrea Balzanetti e composta da altre figure di spicco del settore giornalistico. Un tributo doveroso a un grande maestro come Mario Sarzanini e al potere del giornalismo come strumento di giustizia e autenticità.

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