Polemiche ad Acerra per il carro di carnevale con la Statua della Libertà armata - Socialmedialife.it
Un evento di carnevale ad Acerra, un comune nella provincia di Napoli, ha scatenato un acceso dibattito a causa di un carro che ha partecipato alla sfilata. Su di esso troneggiava una copia della Statua della Libertà, che, anziché reggere la tradizionale fiaccola, impugnava un mitra. Questa rappresentazione, definita da molti come provocatoria, ha suscitato reazioni contrastanti e accesi commenti da parte di diverse figure pubbliche e istituzionali.
La sfilata si è tenuta ieri pomeriggio e il carro in questione è stato il gran finale dell’evento. La struttura, trainata da un trattore, rappresentava un carcere, con finestre dotate di grate che evocavano l’immagine delle celle. Sul carro, un’elevata e maestosa Statua della Libertà era ritratta con un mitra brandito, un’immagine che ha suscitato sia stupore che indignazione. Davanti al carro, un gruppo di giovani ballava al ritmo di canzoni neomelodiche, con la scritta “Freedom” ben visibile. La scena era completata da ragazzi e adulti vestiti con abiti tipici dei detenuti, dando vita a una performance che sembrava celebrare “la libertà per i carcerati”.
Il capo della compagnia organizzatrice, noto come ‘Sandokan’, richiamava l’attenzione con la sua lunga barba e gli occhiali da sole. Ha dichiarato che la richiesta di libertà non riguardava solo i carcerati, ma anche tutti coloro che si trovano in difficoltà al di fuori del carcere. Questo punto di vista ha suscitato immediatamente polemiche e critiche. Il carro è stato ideato dalla paranza ‘del Congo’, rappresentando un rione di Acerra, il Gescale, caratterizzato da una lunga storia di sofferenza sociale ed economica.
Mentre la sfilata procedeva senza contestazioni evidenti, il giorno dopo l’evento si è accesa la polemica. I commentatori, esprimendo il loro disaccordo, hanno evidenziato come il carro rappresentasse una forma di celebrazione della criminalità e della violenza. Il sindaco di Acerra, Tito D’Errico, ha preso le distanze dall’organizzazione del carnevale, chiarendo che il Comune non aveva alcun coinvolgimento diretto. Ha sottolineato che il carro non era stato approvato e ha espresso il suo disappunto per il messaggio negativo trasmesso.
Sergio Rastrelli, senatore di Fratelli d’Italia, ha descritto l’evento come una rappresentazione inaccettabile di una cultura che tende ad accettare e ad assuefare a modelli criminali. Ha annunciato la sua intenzione di presentare un’interrogazione urgente al Ministero dell’Interno, sottolineando la necessità di una condanna ferma di comportamenti del genere.
Altri politici, come Francesco Emilio Borrelli di Avs e Rosario Visone di Europa Verde, hanno sposato la causa contro il carro, affermando che il messaggio lanciato fosse di omaggio al crimine e non di elevazione sociale. Hanno denunciato come tali rappresentazioni possano riconfermare valori distorti e incoraggiare una cultura di violenza, anziché promuovere una narrazione positiva.
La vicenda ha messo in luce le divisioni all’interno di Acerra e, più in generale, nell’intera area napoletana. Mentre alcuni sostenitori del carro vedono in esso una forma di espressione artistica e sociale, altri vi percepiscono un complesso fenomeno di erosione morale e culturale. La questione non riguarda solo il carnevale, ma solleva interrogativi più ampi sui valori e sulle rappresentazioni che emergono nelle manifestazioni popolari. La polemica sarà probabilmente al centro di un dibattito più ampio sulla responsabilità sociale della cultura popolare e sul ruolo delle istituzioni nel guidare e orientare tali espressioni.