Pinterest

Pinterest, il motore per il vostro e-commerce

Un’infografica mostra quanto l’utilizzo di Pinterest sia utile per aumentare le vendite online e il traffico sui siti web

Pensate che Pinterest non sia un social necessario per il successo di un’azienda? Beh, forse è arrivato il momento di riconsiderarlo. L’infografica creata da Mainstreehost e Visualistan mostra come Pinterest è diventato il più grande hub di e-commerce.

Gli account Pinterest rappresentano il 90% delle condivisioni social in rete e la piattaforma è la seconda più grande per traffico di utenti. Ma cosa più importante, i pins portano più entrate agli e-commerce rispetto a qualsiasi altro social.

[Tweet “Pinterest genera più traffico di Youtube, Google+ e LinkedIn messi insieme! “]

Proposta

Come si deve iniziare ad usare Pinterest? Un obiettivo, per iniziare, potrebbe essere l’installazione del pulsante “Pin it. Questa semplice mossa può rappresentare un vero punto di svolta, in quanto si è visto che molti siti dall’installazione del tasto hanno generato quasi un milione di pins e repins.

Si scopre dall’infografica che gli utenti attivi su Pinterest sono relativamente grandi spendaccioni: spendono più soldi, più spesso, su più elementi rispetto a quelle persone che utilizzano Facebook, LinkedIn o Tumblr. I pins sono 100 volte più virali dei tweets e circa il 47% di noi acquirenti online ha fatto un acquisto sulla base di una raccomandazione proveniente da Pinterest.

Insomma, se volete fare affari online tramite le vendite B2C, dovete essere su Pinterest. Se avete un business che ha bisogno di portare traffico al sito web, dovete essere su Pinterest. Come? La mossa più immediata è semplicemente l’aggiunta del pulsante “Pin it”. Quindi, se avete contenuto visivo, create un account Pinterest e iniziate a pinnare!

Annette Palmieri

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Annette Palmieri

Laureata in Scienze della Comunicazione. Sono una persona curiosa, dinamica. Amo parlare, cercare cose nuove, i fiori, gli animali, il cinema, i treni e la tecnologia. Riverso le mie attitudini sul mio quotidiano e le trasformo in passioni. Per questo scrivo e sono diventata social addicted. In breve: peggio di Lucy Van Pelt.

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