Il tempo sembra volare, e per chi ha seguito la serie “Marte” del National Geographic, il ricordo di quelle prime puntate è ancora vivo. I primi articoli di recensione sulla prima stagione furono pubblicati a fine 2016, un periodo ormai lontano ma che ha segnato l’inizio di un viaggio affascinante nel mondo della fantascienza. Dopo aver visto la seconda stagione, l’autore ha impiegato due anni per completare la recensione della terza puntata, che risale al 2018. Oggi, a febbraio 2025, con grande entusiasmo, ha ritrovato i suoi scritti e si appresta a condividerli nuovamente, in attesa di una riscoperta da parte del pubblico.
La serie è ancora disponibile, anche se non è chiaro dove sia possibile seguirla in TV o in streaming. Tuttavia, è probabile che gli appassionati non abbiano difficoltà a trovarla e a godere delle sue straordinarie qualità.
La seconda stagione
Prima di immergersi nell’analisi delle sei puntate della seconda stagione, si consiglia vivamente di leggere le recensioni della prima stagione, disponibili tramite i link forniti. Questi articoli offrono un’idea chiara del tipo di recensione che l’autore ha realizzato. La seconda stagione si distingue per la sua qualità e il suo interesse, invitando i lettori a seguirla con attenzione.
In questa fase, l’autore evita di rivelare dettagli significativi della trama per non rovinare l’esperienza di visione. Si ricorda che “Marte” è una serie di fantascienza che spesso mescola elementi di realtà, rendendo la visione ancora più intrigante.
La prima puntata
Siamo nel 2042, dieci anni dopo il primo sbarco su Marte. La colonia di esploratori ha trovato rifugio all’interno di una vasta caverna situata nel Valles Marineris, accessibile tramite un tubo di lava e un ascensore. In orbita, una stazione spaziale cinese offre supporto in diverse situazioni.
L’esplorazione del Sistema Solare ha fatto progressi notevoli, tanto da utilizzare gli asteroidi come fonti di materie prime. La tecnologia ha compiuto passi avanti, e i tecnici su Marte possono ora utilizzare terminali video trasparenti, un’innovazione che potrebbe diventare comune.
La puntata si conclude con una scena che ricorda i classici film western, in cui i protagonisti si confrontano in un ambiente desertico, ma senza armi. Qui, si assiste al primo incontro tra i leader delle due fazioni: i “buoni” e i “cattivi”.
Marte colonizzato e sfruttato
La serie esplora come Marte si trasformi in una colonia per l’estrazione di risorse naturali, come l’acqua. Organizzazioni, guidate da figure discutibili, iniziano a sfruttare il suolo e il sottosuolo del pianeta. Nonostante le sue dimensioni relativamente contenute, Marte offre ampie opportunità di sfruttamento.
La società LUKRUM Industries stabilisce una base a pochi chilometri da Olympus Town, costringendo i “buoni” a fornire energia elettrica ai “cattivi”. La International Mars Science Foundation (IMSF) costruisce un condotto per il trasferimento dell’energia, mentre LUKRUM contribuisce alla terraformazione di Marte attraverso la creazione di specchi solari.
La prima puntata termina con un confronto tra i due gruppi, in un’ambientazione che evoca i classici scontri del genere western.
La seconda puntata
La vita quotidiana delle due colonie, quella degli scienziati e quella degli sfruttatori, è caratterizzata da eventi alterni. Si evita di rivelare dettagli per non rovinare la visione. A differenza della Terra, Marte non è ancora afflitto dall’inquinamento luminoso, permettendo di ammirare la Via Lattea in tutto il suo splendore.
Intorno a Marte, la stazione spaziale cinese continua a orbitare, mentre il nostro pianeta è soggetto a catastrofi naturali, spesso influenzate dall’azione umana, mostrate attraverso immagini di repertorio.
La terza puntata
Anche in questo caso, si evita di svelare gli sviluppi della trama su Marte e nel Sistema Solare. Tuttavia, un’immagine del Sole turbolento, che scatena la sua potenza, offre uno spunto visivo affascinante, ignaro delle conseguenze sulle popolazioni planetarie.
Riconoscimenti e curiosità
Per concludere questa prima parte, viene mostrata la foto di Jihae Kim, nota cantante rock sudcoreana, durante un concerto. I suoi lunghi capelli, accorciati per esigenze di copione, la rendono riconoscibile come “gemellina su Marte”, un espediente creativo per differenziare i personaggi.