L’industria automobilistica è un campo in costante evoluzione e Audi Hungaria è un esempio emblematico di come formazione, innovazione e tradizione possano intrecciarsi con successo.
Il programma di formazione duale dell’azienda ha rappresentato un pilastro fondamentale per la crescita professionale di oltre 2.500 giovani dal 2001. Ma c’è molto di più in gioco, da motori a combustione a quelli elettrici, passando per un’esperienza lavorativa pratica e diretta che è tanto affascinante quanto vitale per il futuro del settore.
Audi Hungaria ha saputo fondere tradizione e innovazione attraverso un programma di formazione duale, che si è rivelato cruciale per l’inserimento di giovani talenti nel mondo del lavoro. Collaborando con cinque università ungheresi, fra cui l’Università Széchenyi István di Győr, l’azienda ha investito nella preparazione di professionisti altamente qualificati. Questo sistema di apprendimento permette agli studenti di combinare teoria e pratica, creando così un legame diretto tra la formazione accademica e le esigenze reali del mercato del lavoro. Grazie a questo approccio orientato al settore, Audi non solo forma i lavoratori del futuro, ma contribuisce anche a costruire un ambiente produttivo che sostiene l’innovazione e lo sviluppo tecnologico.
La formazione duale ha dato forma a competenze specifiche che sono vitali per la competitività industriale in un settore in continua trasformazione come quello automobilistico. Questa iniziativa non è solo un’opportunità, ma rappresenta anche un’esperienza che permette agli studenti di calarsi immediatamente nel contesto lavorativo. La passione per l’automobile e la tecnologia si riflette nei risultati ottenuti, poiché molti di questi giovani sono stati assunti direttamente in azienda, contribuendo così a creare una forza lavoro motivata e competente. Audi Hungaria è diventata così un riferimento in termini di formazione e sviluppo professionale, consolidando la propria posizione nel mercato internazionale.
La produzione di motori: un mondo di innovazione
Nel cuore di Audi Hungaria, la produzione di motori è un attentissimo bilancio tra tradizione e innovazione. Da ben 30 anni, lo stabilimento ungherese si dedica alla produzione di motori a combustione interna, e nel solo 2023 ha sfornato oltre 1.164.289 pezzi, tra cui motori a tre e quattro cilindri, sia benzina che diesel. Cosa rende questo stabilimento così affascinante è la varietà dei motori realizzati: non solo i classici, ma anche le motorizzazioni più amate dai petrolhead. Con cinque, sei e dieci cilindri a benzina e un robusto sei cilindri diesel, questi motori sono spediti in ben 35 siti produttivi nel mondo.
E, non finisce qui. La fabbrica è diventata anche il fulcro della nuova generazione di motori elettrici, come quelli della Premium Platform Electric , utilizzati nella Porsche Macan. Questi motori hanno una potenza che varia dai 120 kW ai 280 kW, spingendo l’industria verso un futuro sempre più elettrificato. Lavorare in un contesto del genere, dove l’innovazione è al primo posto, offre un’istruttiva opportunità per apprendere tecniche moderne di produzione.
Ma chi ci lavora? Circa 700 tecnici sono impegnati su tre turni, e la cooperazione tra uomo e robot è una sinfonia ben orchestrata. I prototipi dei motori elettrici non si assemblano da soli, ovviamente: gli operai supervisionano un’operazione che, mentre è assistita da robot, richiede una precisione quasi maniacale. Infatti, il montaggio del motore elettrico asincrono, ad esempio, è un processo complesso, e ci si impegna in un passaggio che è ripetuto centinaia di migliaia di volte. Un rituale che dimostra l’alta tecnologia e la tradizione che convivono all’interno dello stabilimento.
Strumenti avanzati e innovazione dell’Audi
Il mondo della produzione automobilistica non è fatto solo di motori. Audi Hungaria si distingue anche per l’uso di strumenti avanzati nel processo di analisi e produzione. Durante la visita alla Tool Shop, si è avuto accesso ai segreti della fabbricazione di parti speciali per alcune delle auto più sportive e di lusso, come gli modelli RS di Audi e le Lamborghini più estreme. Questo non è solo un lavoro: è un’arte. Ogni giunzione, ogni dettaglio, viene monitorato attraverso sofisticati sistemi di analisi, dove la scienza e la tecnologia si fondono.
Nello specifico, è affascinante il processo di osservazione al microscopio delle deformazioni dei rivetti che uniscono le lamiere. Questo non è un semplice lavoro di rilevamento. Si parla di calcolo numerico e analisi rigorosa, dove l’errore non è tollerato. La precisione è la parola d’ordine in questa fase, e proprio per questo l’analisi delle giunzioni è effettuata non solo con l’occhio umano, ma supportata dalla tecnologia.
Il GOM Atos Scanbox ha catturato l’attenzione per la sua capacità di creare modelli digitali tridimensionali delle lamiere, confrontando così forma reale e progettata. Questa fusione tra digitale e reale, ancora una volta, segna un passo avanti per un’industria in continua evoluzione. L’osservazione di questo scanner in movimento è davvero spettacolare. E poi l’ispezione finale delle lamiere attraverso un tunnel di controllo è stata il culmine di un’esperienza unica. Utilizzare strumenti come bacchette in acciaio per identificare irregolarità è un metodo artigianale, ma incredibilmente efficace. Si impara esattamente come ogni dettaglio possa fare la differenza in questo mondo così competitivo.
Audi Hungaria rappresenta quindi un perfetto mix tra tradizione e innovazione, dove la formazione e la tecnologia si combinano per costruire un futuro sostenibile e profilato per il settore automobilistico. E in questo contesto, ogni minuto trascorso nello stabilimento riguarda non solo la produzione, ma anche l’arte del fare automobili.