Frate Alfredo Silvestri e la situazione di Papa Francesco
Rieti – Frate Alfredo Silvestri, cappellano del Policlinico Agostino Gemelli di Roma, ha condiviso la sua toccante esperienza in un periodo di intensa preoccupazione e affetto per Papa Francesco, attualmente ricoverato. Da tre anni, Frate Alfredo si dedica con passione al servizio dei pazienti dell’ospedale, vivendo momenti indimenticabili, come la visita del Pontefice a Greccio nel gennaio 2016. Ricorda con emozione quel giorno: “Un’emozione immensa che ancora non dimentico. Ebbi appena il tempo di mettermi il saio per accoglierlo, poi lo abbracciai forte”.
Il clima al Gemelli
Oggi, il clima all’interno del Gemelli è intriso di preoccupazione e speranza. Papa Francesco è ricoverato da quindici giorni in condizioni critiche, e Frate Alfredo descrive la situazione come “molto delicata”. La risposta della comunità, sia dei fedeli che della stampa, è stata senza precedenti, con un incremento delle preghiere e delle celebrazioni in onore del Pontefice. “Oltre ai consueti appuntamenti di preghiera e alle Sante Messe, abbiamo aggiunto l’adorazione eucaristica e il rosario davanti alla statua di San Giovanni Paolo II, proprio sotto la finestra del Papa”, spiega Frate Alfredo.
La presenza dei fedeli
Nei pressi dell’ospedale, la presenza di giornalisti e pellegrini è costante, con fedeli che giungono da ogni parte per pregare e portare doni. “Giungono ogni giorno per pregare sotto la sua finestra oppure nella nostra cappella del quarto piano dedicata a Giovanni Paolo II. Portano fiori, candele, regali, lumini”, racconta il frate, visibilmente colpito dall’affetto dimostrato nei confronti del Santo Padre.
Il sostegno dei piccoli pazienti
I piccoli pazienti del Gemelli hanno mostrato una sensibilità straordinaria. Frate Alfredo racconta delle letterine che i bambini inviano a Papa Francesco, esprimendo il loro affetto e le loro preghiere. “Siamo noi stessi a consegnare le lettere ai gendarmi. Il reparto di oncologia pediatrica si trova nello stesso piano dove è ricoverato il Papa. I disegni li danno a noi, facciamo da tramite per queste tenerissime manifestazioni di affetto”. Tra i messaggi più toccanti c’è quello di Riccardo, un bambino affetto da una malattia rara, che ha incollato un cerotto al centro di un cuore rosso per esprimere la sua preghiera “con tutto il cuore”.
Anche Matteo, un ragazzo di nove anni, ha disegnato le stanze dell’ospedale, evidenziando la vicinanza tra la sua camera e quella del Papa, sperando di incontrarlo “quando staremo bene”. Mamma Claudia, che ha un figlio ricoverato nel reparto di Neurochirurgia Infantile, ha espresso il desiderio di vedere Papa Francesco visitare Matteo e gli altri bambini: “Sappiamo che anche il Papa è sul nostro stesso piano, stiamo pregando tutti per lui”.
Riserbo e preghiera
In queste ore di apprensione, il clima attorno al Gemelli è caratterizzato da un forte riserbo. “Noi stessi abbiamo saputo a cose fatte del ricovero del Papa. È entrato in incognito, poi si è scatenato un movimento mai visto prima”, racconta Frate Alfredo. Recentemente, è stata celebrata una Santa Messa con il ministro generale dei Frati Minori, padre Massimo Fusarelli, anch’esso ricoverato per un intervento chirurgico. “Abbiamo pregato insieme come francescani perché la voce di Papa Francesco non si spenga”, conclude Frate Alfredo, sottolineando l’importanza della comunità in questo momento difficile.