Il processo di beatificazione di Salvo D’Acquisto
Martedì 25 febbraio 2025, Papa Francesco ha dato ufficialmente inizio al processo di beatificazione di Salvo D’Acquisto, il carabiniere che nel 1943 si sacrificò per salvare la vita di 22 persone durante l’occupazione nazista in Italia. La notizia è stata resa nota durante un’udienza con il segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, e il sostituto per gli Affari generali, l’arcivescovo Edgar Peña Parra. Attualmente, il Papa è ricoverato presso il Policlinico Gemelli di Roma a causa di un’infezione respiratoria e altre complicazioni.
La vita di un eroe
Nato nel 1920 a Napoli, Salvo D’Acquisto è diventato un simbolo della Resistenza italiana dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. La sua vita si spense tragicamente il 23 settembre dello stesso anno, quando, a soli 22 anni, si dichiarò colpevole di un crimine mai commesso per salvare innocenti accusati di aver causato un’esplosione che aveva ferito e ucciso tre ufficiali tedeschi. Il suo gesto eroico gli costò la vita, ma permise la salvezza di molti civili .
Il cammino della beatificazione
Il processo di beatificazione di D’Acquisto era stato avviato nel 1983, ma non era mai stato completato. Tuttavia, la Chiesa cattolica gli aveva già conferito il titolo di “Servo di Dio”, un riconoscimento per coloro per i quali è stata avviata una causa di beatificazione. Il percorso della Chiesa prevede vari gradi di riconoscimento: da “Servo di Dio” si passa a “Venerabile”, poi a “Beato” e infine alla canonizzazione , che conferisce il titolo di “Santo”.
Per essere dichiarato “beato”, è necessario soddisfare specifiche condizioni stabilite dalla Chiesa. L’autorizzazione firmata dal Papa riconosce a D’Acquisto l'”offerta della vita”, un concetto introdotto da Francesco nel 2017, che rappresenta una delle vie verso la santità . Inizialmente, il processo si era concentrato su altre due vie: l’eroicità delle virtù e il martirio, ma queste non erano state ritenute adeguate nel caso di D’Acquisto. Secondo quanto riportato dal quotidiano *Avvenire*, la decisione di martedì è stata facilitata da un congresso tenutosi a settembre, incentrato sull’argomento dell’offerta della vita.
Un eroe di origini modeste
Proveniente da una famiglia modesta , Salvo D’Acquisto si arruolò nei Carabinieri dopo aver completato il liceo. Durante la Seconda Guerra Mondiale , fu inviato in Libia , dove contrasse la malaria . Tornato in Italia, fu assegnato alla stazione di Torrimpietra, a circa venti chilometri da Roma. Il 22 settembre 1943, dopo un’esplosione che uccise un soldato tedesco, i paracadutisti tedeschi arrestarono 22 civili , minacciando rappresaglie se non fosse stato trovato un colpevole. D’Acquisto, in un atto di grande coraggio , si dichiarò colpevole, salvando così gli innocenti.
Un sacrificio riconosciuto
Il suo sacrificio non passò inosservato: il 25 febbraio 1945, gli fu conferita la medaglia d’oro al valor militare per il suo eroismo . Oggi, la sua tomba si trova nella basilica di Santa Chiara a Napoli, dove è commemorato come un eroe nazionale . La sua storia è stata raccontata in numerosi libri, film e programmi televisivi, e il suo nome è stato dato a molte scuole, strade e piazze in tutta Italia, testimoniando l’impatto duraturo del suo gesto eroico .