Il Nicaragua si ritira da Oim e Ilo, accusando ingerenze negli affari interni del Paese

Il governo del Nicaragua annuncia il ritiro da OIM e ILO, accusando le istituzioni internazionali di interferire negli affari interni e di minacciare la sovranità del Paese.
&Quot;Bandiera Del Nicaragua Con Sfondo Di Proteste Contro Ingerenze Internazionali In Oim E Ilo.&Quot; &Quot;Bandiera Del Nicaragua Con Sfondo Di Proteste Contro Ingerenze Internazionali In Oim E Ilo.&Quot;
"Nicaragua si ritira da Oim e Ilo nel 2025, denunciando ingerenze straniere nei suoi affari interni."

Dopo aver recentemente abbandonato la Fao e il Consiglio per i diritti umani dell’Onu, il governo del Nicaragua ha annunciato il suo ritiro da ulteriori organismi internazionali. La notizia è stata comunicata dalla co-presidente Rosario Murillo, moglie del presidente Daniel Ortega, che ha accusato queste istituzioni di interferire negli affari interni del Paese.

Il ritiro da Oim e Ilo

Il 2025 segna un momento cruciale per il Nicaragua, che continua a distaccarsi da importanti organismi delle Nazioni Unite. Dopo aver lasciato l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao) all’inizio di febbraio e il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, il governo di Managua ha ufficialmente annunciato il ritiro dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) e dall’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo). Queste scelte sono state giustificate da accuse di ingerenza e destabilizzazione da parte di tali istituzioni.

Rosario Murillo ha dichiarato che l’Oim e l’Ilo non stanno adempiendo ai loro compiti e che le loro azioni interferiscono con la sovranità del Nicaragua. Pertanto, è stata disposta la chiusura dei loro uffici nella capitale, Managua. Questa decisione riflette una crescente tensione tra il governo nicaraguense e le istituzioni internazionali, le quali hanno sollevato preoccupazioni riguardo alle violazioni dei diritti umani nel Paese.

Le accuse di parzialità

Valdrack Jantschke, ministro degli Esteri del Nicaragua, ha inviato una nota al direttore generale dell’Ilo, Gilbert F. Houngbo, esprimendo il disappunto del governo riguardo alle decisioni del Consiglio amministrativo dell’organizzazione. Jantschke ha affermato che tali decisioni sono influenzate da una visione parziale e mancano di obiettività, basandosi su informazioni distorte e rapporti di organismi che, secondo lui, minano la pace e la stabilità del Nicaragua.

In una comunicazione simile, il ministro ha contattato anche Amy Pope, direttrice dell’Oim, sottolineando che il Nicaragua si ritira da quest’ultima organizzazione in quanto rifiuta le informazioni che considera false e dannose. Jantschke ha evidenziato che tali dati dovrebbero invece servire il bene comune, ma che nel caso specifico non rispecchiano la realtà del Paese.

Il contesto politico e sociale

La decisione di ritirarsi da questi organismi internazionali si colloca in un contesto politico e sociale complesso per il Nicaragua. Negli ultimi anni, il governo di Ortega ha affrontato crescenti critiche da parte della comunità internazionale per la repressione delle libertà civili e per le violazioni dei diritti umani. Le tensioni tra il governo e le organizzazioni internazionali sono aumentate, specialmente dopo la pubblicazione di rapporti che evidenziano le problematiche interne.

Il ritiro da Oim e Ilo rappresenta un ulteriore passo nella strategia del governo di Ortega di affermare la propria sovranità e di respingere le critiche esterne. La chiusura degli uffici di queste organizzazioni a Managua è vista come un segnale forte della volontà del governo di non sottostare a pressioni esterne e di mantenere il controllo sulle questioni interne.

La situazione in Nicaragua rimane tesa, con il governo che continua a difendere le proprie scelte di fronte a un panorama internazionale sempre più critico. Con questo ritiro, Managua sembra voler segnare un confine netto tra le proprie politiche interne e le influenze esterne, in un momento in cui il dialogo con la comunità internazionale appare sempre più difficile.

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