Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio e attuale vice-presidente della Conferenza Episcopale Italiana (Cei), ha recentemente condiviso le sue riflessioni sulla malattia di Papa Francesco , attualmente ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma . Savino ha descritto il pontificato di Francesco come un “inno alla vita” , evidenziando come la sofferenza del Papa possa diventare un messaggio di speranza e fiducia per la Chiesa e per il mondo intero.
Il messaggio di speranza del Papa
Savino ha sottolineato che il letto d’ ospedale del Papa funge da “cattedra del dolore” , trasformando la sofferenza in un’opportunità per riflessioni profonde sulla fede . “Il Vangelo ci chiama ad abbracciare chi vive la malattia e la sofferenza “, ha dichiarato il vescovo , richiamando la sua esperienza personale. Prima di guidare la diocesi di Cassano all’Jonio nel 2015 , Savino ha fondato l’ Hospice “Aurelio Marena” a Bitonto , dedicato a pazienti in fase avanzata di malattia . Questo centro , inaugurato l’ 8 luglio 2007 , è stato creato per offrire cure palliative e supporto a chi affronta le ultime fasi della vita .
Savino ha spiegato che, in una società che tende a escludere ciò che è fragile , i credenti sono chiamati a riconoscere nel dolore un “luogo teologico” , dove si può sperimentare l’incontro con Dio . Ha citato il Getsemani , il giardino di Gerusalemme dove Gesù ha vissuto la sua angoscia , sottolineando l’importanza di vegliare accanto ai malati , offrendo loro conforto e presenza .
La preghiera e la comunità
Dal 2022 , Savino ricopre il ruolo di vice-presidente della Cei per l’ Italia meridionale. Ha evidenziato come la Chiesa italiana si unisca in preghiera attorno al letto di Papa Francesco , testimoniando la propria vicinanza attraverso gesti di adorazione e supplica . “Un popolo in preghiera , con le mani giunte o in ginocchio, invoca il Signore affinché il Papa possa guarire”, ha affermato, citando la veglia presieduta dal cardinale Matteo Zuppi a Bologna e il Rosario recitato ogni sera in piazza San Pietro .
Savino ha condiviso le sue emozioni riguardo alla malattia del Papa , evidenziando due sentimenti predominanti: preoccupazione e speranza . “Abbiamo bisogno di Papa Francesco , un leader coraggioso e profetico”, ha sottolineato, richiamando le parole di don Tonino Bello sul potere dei gesti . Ha espresso la sua speranza per la ripresa del Papa e la sua capacità di continuare a guidare la Chiesa .
Il ruolo della presenza nel supporto ai malati
Savino ha discusso l’importanza della presenza accanto ai malati , soprattutto in condizioni critiche. Ha proposto l’ “etica della sedia” , un concetto che implica semplicemente sedersi accanto al paziente . “Oltre alle cure mediche, il malato ha bisogno di una presenza , di un sorriso, di un gesto che esprima empatia “, ha affermato, sottolineando che questo vale per il personale sanitario e per tutti noi.
Il vescovo ha anche commentato la richiesta di trasparenza del Papa riguardo alle sue condizioni di salute , evidenziando come questo gesto possa incoraggiare il coraggio nella malattia . In un contesto in cui si discute la legalizzazione del suicidio assistito in Italia , Savino ha ribadito l’importanza delle cure palliative , sottolineando che la vita deve essere rispettata e vissuta in tutte le sue fasi fino alla conclusione naturale.
Affrontare le speculazioni e il futuro della Chiesa
Savino ha espresso il suo disappunto riguardo alle speculazioni mediatiche sulla salute del Papa e sul futuro della Chiesa . “Dobbiamo respingere le insinuazioni e mantenere la verità “, ha affermato, richiamando il Vangelo di Giovanni che insegna che la verità rende liberi. Ha condannato le voci sulle dimissioni del Papa , esortando a lasciare che Francesco superi questo momento difficile senza pressioni esterne.
Infine, ha parlato del Giubileo imminente, sottolineando che, nonostante la distanza fisica del Papa , l’ Anno Santo rappresenta un’opportunità per diventare “pellegrini della speranza” . Savino ha invitato i fedeli a mantenere viva la speranza e a rafforzare il legame tra preghiera e vigilanza , specialmente durante la Quaresima che sta per iniziare.