Papa Francesco: un bilancio delle canonizzazioni nel suo pontificato

Papa Francesco ha canonizzato 942 santi dal 2013, enfatizzando la fede in contesti difficili e promuovendo figure senza miracoli, come madre Teresa di Calcutta e Giovanni Paolo II.
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Papa Francesco ha celebrato un numero significativo di canonizzazioni durante il suo pontificato, elevando al rango di santi 942 persone, tra cui 23 canonizzati per equipollenza. Le cerimonie di canonizzazione sono state ben diciotto e hanno visto la luce a partire dal maggio 2013, quando il Papa ha iniziato questo percorso con la prima celebrazione che includeva gli 813 martiri di Otranto. In queste occasioni, il Pontefice ha spesso scelto di non soffermarsi sulle biografie dei nuovi santi, ma piuttosto ha enfatizzato la Parola divina e lasciato ai fedeli l’opportunità di riflettere su queste figure spirituali.

La prima cerimonia e i martiri d’Otranto

La prima cerimonia ufficiale del Papa si è tenuta il 12 maggio 2013, a soli due mesi dalla sua elezione. Durante questa celebrazione storica, Francesco ha canonizzato Antonio Primaldo e i suoi compagni martiri di Otranto. Questi uomini furono uccisi nel XV secolo per non aver rinnegato la propria fede cristiana durante l’invasione ottomana. Accanto a loro sono stati elevati agli altari anche madre Laura di Santa Caterina da Siena e madre María Guadalupe García Zavala. Questa scelta iniziale già indicava una direzione chiara del pontificato: una forte attenzione verso le figure che hanno testimoniato la fede in contesti difficili.

Canonizzazioni senza miracoli

Un aspetto distintivo delle canonizzazioni effettuate da Papa Francesco è stata l’inclusione non solo dei santi per i quali è stato riconosciuto un miracolo – requisito fondamentale per molti beati – ma anche quelli che hanno ricevuto una dispensa da tale necessità. Tra questi spiccano nomi illustri come Papa Giovanni XXIII e fra Junipero Serra. Inoltre, ci sono stati trenta martiri brasiliani riconosciuti insieme ad altri importanti personaggi della storia ecclesiastica come monsignor Giovanni Battista Scalabrini e gli undici martiri di Damasco.

Le canonizzazioni equipollenti hanno riguardato figure con culto consolidato nel tempo; esempi notabili includono Angela da Foligno e José de Anchieta. Queste scelte riflettono un’attenzione alla tradizione della Chiesa cattolica ed evidenziano come Papa Francesco intenda valorizzare le radici spirituali profonde della comunità cristiana.

Cause concluse: Teresa di Calcutta e Giovanni Paolo II

Durante il suo mandato, Papa Francesco ha avuto anche l’onore di concludere le cause per due figure iconiche della Chiesa moderna: madre Teresa di Calcutta e Papa Giovanni Paolo II. Entrambe le cause erano state avviate con deroga ai cinque anni standard richiesti per iniziare le inchieste diocesi; ciò dimostra quanto fosse sentita l’urgenza nel riconoscere pubblicamente il loro contributo alla fede cristiana.

In aggiunta alle nuove beatificazioni avvenute sotto la sua guida pastorale – tra cui don José Gabriel del Rosario Brochero ed Oscar Arnulfo Romero – ogni nuovo santo rappresenta un esempio concreto dell’impegno evangelico che caratterizza questo pontificato.

Un messaggio missionario attraverso i nuovi santi

I nuovi santi proclamati da Papa Francesco incarnano valori fondamentali legati all’evangelizzazione della Chiesa cattolica contemporanea. Figure come don Brochero si distinsero nella loro missione apostolica percorrendo lunghe distanze per diffondere il Vangelo tra coloro che ne erano privi; altre donne come madre Laura hanno aperto strade nuove in contesti complessi o interrotti dalla politica.

Inoltre vi sono sacerdoti fondatori come don Vincenzo Grossi o don Giuseppe Allamano che hanno dato vita a nuove famiglie religiose dedicate al servizio degli altri; esempi significativi anche quelli giovanili rappresentati dai santi José Sanchez del Río e Nunzio Sulprizio, entrambi impegnati nella testimonianza cristiana sin dalla giovane età.

Questa varietà mostra chiaramente come ogni nuova santificazione porti avanti lo spirito missionario voluto dal Papa stesso nei suoi discorsi ufficiali sulla necessità dell’impegno sociale ed ecclesiale verso i più vulnerabili nella società odierna.

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