Papa Francesco continua il suo lavoro nonostante la convalescenza: nuove nomine e sinodo in programma

Papa Francesco, attualmente ricoverato all’ospedale Gemelli per una polmonite bilaterale, non si ferma e continua a prendere decisioni significative riguardo alla Chiesa. In questo periodo di convalescenza, ha nominato due nunzi apostolici e un vescovo ausiliare in Vietnam. Le sue azioni dimostrano la sua determinazione a guidare la Chiesa anche da tempo lontano dalle pubbliche funzioni, mantenendo un legame costante con i bisogni e le questioni ecclesiali.

Le nuove nomine vaticane

La Sala Stampa del Vaticano ha reso noto che Papa Francesco ha nominato il monsignore Giancarlo Dellagiovanna come nuovo nunzio apostolico in Burkina Faso. Prima di questa nomina, Dellagiovanna è stato Consigliere di Nunziatura, attualmente è stato anche elevato alla Sede titolare di Sistroniana con dignità di arcivescovo. Questa scelta evidenzia la volontà del Papa di fornire una guida spirituale e diplomatica forte nel contesto africano, dove la Chiesa sta affrontando diverse sfide.

In aggiunta, il Papa ha anche nominato un vescovo ausiliare in Vietnam, espandendo così l’operato della Chiesa e sottolineando l’importanza della presenza ecclesiale in paesi dove spesso si registrano diversità religiose e culturali. Le nomine avvengono in un momento in cui la Chiesa ha bisogno di figure forti e competenti per affrontare le complessità del contesto attuale.

L’approccio verso il Sinodo della Chiesa

Arrivando a un tema cruciale, il Pontefice non perde di vista il Sinodo, che rappresenta un’importante occasione di riflessione e ascolto all’interno della Chiesa. Lo scorso 11 marzo ha approvato un percorso di accompagnamento e valutazione della fase attuativa del Sinodo, introducendo una serie di aggiornamenti che coinvolgeranno Diocesi, Conferenze Episcopali e varie strutture ecclesiastiche nei prossimi tre anni. La lettera del card. Mario Grech, segretario generale del Sinodo, indirizzata ai vescovi e agli eparchi di tutto il mondo, espone in modo chiaro l’intenzione del Santo Padre di non indire un nuovo Sinodo immediatamente, ma di concentrarsi su un processo di consolidamento.

Questo processo va compreso non semplicemente come l’applicazione di direttive dall’alto, ma anche come una recezione attenta delle istanze locali e dei bisogni delle comunità, il che richiede tempo e coordinamento tra le diverse realtà ecclesiali. La preparazione dell’Assemblea ecclesiale in Vaticano, prevista per ottobre 2028, sarà un momento culminante di questo lungo percorso.

Un cammino sinodale verso il Giubileo 2025

Il card. Grech ha anche sottolineato il significato dell’evento previsto per il 24-26 ottobre 2025, dedicato alle équipes sinodali e agli organismi di partecipazione, che si svolgerà in concomitanza con il Giubileo. Questo appuntamento è pensato per riconoscere il lavoro svolto da questi organismi e le persone che vi dedicano il loro impegno. L’incontro rappresenta anche una tappa per rafforzare l’idea di una Chiesa che cammina insieme nella speranza.

Dunque, il Pontefice ha approvato un calendario di eventi e attività che segneranno i prossimi tre anni, con tappe fisse per la valutazione e l’attuazione delle indicazioni del Sinodo. Le date chiave includono l’annuncio del percorso di accompagnamento nel marzo 2025, la pubblicazione del Documento di sostegno nel maggio dello stesso anno e una serie di assemblee di valutazione che coinvolgeranno le Chiese locali.

Il Rosario in piazza San Pietro per la salute del Papa

Nel frattempo, stasera, a partire dalle ore 19.30, si terrà un momento di preghiera in piazza San Pietro, dove si svolgerà il Rosario, dedicato alla salute di Papa Francesco. L’evento, organizzato dal Governatorato, sarà guidato da mons. Emilio Nappa, segretario generale. Questa iniziativa rappresenta un’opportunità per la comunità religiosa e i fedeli di unirsi in preghiera per il Papa, sottolineando l’importanza della salute e del sostegno spirituale in questo periodo delicato. Un momento collettivo che enfatizza la solidarietà e la comunione tra il Pontefice e i suoi seguaci, in quanto la Chiesa continua ad affrontare le sfide del presente.

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