Papa Francesco ha fatto una visita a sorpresa sul sagrato di piazza San Pietro per celebrare la Domenica delle Palme e dare il via alla Settimana Santa. L’evento ha visto la partecipazione di oltre 20 mila persone, che hanno accolto il Santo Padre con entusiasmo, applaudendo e agitando ramoscelli d’ulivo in segno di festa. Durante l’occasione, Papa Francesco ha espresso i suoi auguri ai presenti prima di ritornare nella basilica per una preghiera speciale.
La sorpresa del Papa in piazza San Pietro
La presenza del Papa sul sagrato è stata un momento inatteso per i fedeli riuniti. Dopo la messa della Domenica delle Palme, officiata dal cardinale Leonardo Sandri, vice decano del Collegio cardinalizio e delegato papale, Francesco si è avvicinato ai pellegrini per formulare un caloroso “Buona domenica delle Palme! Buona settimana Santa!”. Questo gesto ha suscitato grande gioia tra i presenti che hanno risposto con applausi e festeggiamenti.
Accompagnato dal suo infermiere personale Massimiliano Strappetti e da uno dei suoi segretari particolari, don Juan, il Papa si è presentato in carrozzella senza l’ausilio dei naselli per l’ossigeno. Questa apparizione segue altre recenti visite non programmate: venerdì scorso aveva visitato la basilica di San Pietro per pregare e nei giorni precedenti era stato alla basilica di Santa Maria Maggiore davanti all’icona della Salus Populi Romani.
Dopo aver salutato i fedeli, Bergoglio è rientrato nella basilica dove si è fermato a pregare davanti alla tomba dell’Apostolo Pietro e al monumento dedicato a Benedetto XV. Questi momenti privati sono significativi nel contesto della sua attuale convalescenza nell’appartamento al secondo piano di Casa Santa Marta.
Messaggio dell’omelia: nessuno è straniero
Durante la messa celebrata da Sandri in assenza del Santo Padre, sono stati letti alcuni passaggi dall’omelia preparata da Francesco. Il messaggio centrale sottolinea come “nella storia della salvezza nessuno sia straniero”. Il Papa invita tutti a seguire l’esempio del Cireneo che aiutò Gesù nel suo cammino verso la croce: “Quanti cirenei portano oggi la croce di Cristo? Riconosciamo il Signore nei volti straziati dalla guerra e dalla miseria?”.
Francesco afferma che portare la croce non deve essere considerata un’azione vana; anzi rappresenta un modo concreto per condividere l’amore salvifico. La sua esortazione finale invita tutti ad affrontare le proprie sofferenze ma anche quelle degli altri: “Prepariamoci alla Pasqua diventando cirenei gli uni per gli altri”. Questo richiamo all’empatia collettiva risuona fortemente nel contesto attuale caratterizzato da conflitti globali.
L’Angelus: riflessioni sulla sofferenza
Nel testo dell’Angelus pronunciato durante questa celebrazione speciale, Papa Francesco ringrazia i fedeli per le loro preghiere ed esprime solidarietà verso chi vive momenti difficili. Riconosce che ognuno affronta dolori fisici o morali ma sottolinea come la fede possa aiutare ad affrontarli senza cedere alla disperazione.
Il Santo Padre confida anche come questo periodo di debolezza fisica lo faccia sentire più vicino alle sofferenze degli altri: “In questo momento mi sento avvolto dall’abbraccio misericordioso del Padre”. Inoltre rivolge un pensiero particolare ai sofferenti colpiti dalla guerra o dai disastri naturali chiedendo aiuto divino affinché possano trovare conforto nelle loro prove quotidiane.
Infine fa appello affinché venga raggiunta pace nei luoghi martoriati dalle guerre come Ucraina, Palestina ed altre nazioni colpite da conflitti o crisi umanitarie. Conclude invocando Maria Madre Addolorata affinché ottenga questa grazia durante il cammino verso Pasqua.