"Scopri paesofia, il neologismo di Treccani che celebra la filosofia e l'identità dei piccoli borghi nel 2025."
Il termine paesofia, recentemente accolto dalla Treccani come uno dei neologismi del 2025, trova le sue radici in un’opera intrigante di Gianluca Galotta, dal titolo *Paesofia. Filosofia e viaggi nei piccoli paesi*, con una prefazione di Leonardo Caffo. Galotta, docente di Filosofia e Storia a Roma e con legami familiari a Rivisondoli, ha saputo trasformare la sua passione per i piccoli borghi in una profonda riflessione sull’importanza culturale e filosofica di questi luoghi.
Nel suo libro, Galotta evidenzia come i piccoli paesi rappresentino un patrimonio inestimabile per l’Italia, non solo dal punto di vista artistico e paesaggistico, ma anche culturale e antropologico. Tuttavia, questi luoghi sono sempre più minacciati da spopolamento e marginalizzazione, rischiando di scomparire. L’autore propone una visione alternativa, suggerendo che i piccoli borghi possano diventare spazi privilegiati per la riflessione e il pensiero, elementi essenziali della nostra umanità. La paesofia si presenta quindi come un invito a riscoprire e valorizzare questi luoghi, dove la filosofia può prosperare.
Galotta esplora le connessioni tra il pensiero filosofico e i piccoli centri abitati, dando vita alle teorie di grandi pensatori come Platone, Aristotele, Epicuro, Seneca, Agostino, Boezio, Moro, Rousseau, Schopenhauer, Kierkegaard e Nietzsche. La Treccani definisce la paesofia come “il paese, il piccolo centro abitato caratterizzato da ritmi quotidiani distesi, come dimensione consona al pensiero filosofico e alla riflessione”. Questo neologismo rappresenta un tentativo di dare un nome a una tendenza contemporanea che cerca di riportare alla luce il valore dei piccoli borghi.
L’opera di Galotta si distingue nel panorama editoriale per il suo approccio sistematico e innovativo. In un contesto in cui molti testi si limitano a esplorare la qualità letteraria, Galotta si propone di dare struttura e significato a questa nuova corrente di pensiero. Come sottolineato da Edoardo Castagna, il filosofo identifica nei piccoli borghi i luoghi ideali per intraprendere un percorso interiore, lontano dalla frenesia delle città moderne. Galotta attinge alle riflessioni di Simmel sull’uomo metropolitano, costretto a mantenere un atteggiamento distaccato per sopravvivere alla sovrastimolazione delle aree urbane.
La paesofia va oltre la mera contemplazione; si occupa del legame intrinseco tra spazio, tempo e filosofia. Galotta affronta questo tema con la delicatezza di chi sa trattare con cura i piccoli paesi, molti dei quali vedono la loro popolazione diminuire anno dopo anno. La sua opera invita a una riflessione profonda su come questi luoghi possano diventare fucine di pensiero e spiritualità.
La paesofia non è solo un concetto teorico, ma un invito a riscoprire un modo di vivere più autentico. Patrizio Paolinelli esprime il desiderio di una vita più semplice e profonda, tipica dei piccoli borghi, dove il contatto umano e le relazioni autentiche possono fiorire. Galotta, con il suo libro, si propone di risvegliare questa nostalgia e di far emergere la consapevolezza che solo nei paesi è possibile coltivare una vera filosofia e spiritualità.
Inoltre, Antonio Polito evidenzia come la paesofia rappresenti un incontro tra paesaggio e filosofia, dove il viaggio stesso diventa un’opportunità di introspezione e riscoperta. Questo approccio invita a tornare alle origini, a riscoprire l’umanità in un mondo sempre più caotico e disordinato, caratterizzato dalle grandi realtà urbane.
La paesofia si configura quindi come un movimento culturale che mira a rivalutare i piccoli borghi, trasformandoli in spazi di riflessione e crescita personale, contribuendo così a preservare la loro essenza e a contrastare il rischio di estinzione.