Operazioni di soccorso a Pragelato: recuperati tre scialpinisti coinvolti in una valanga

Le operazioni di soccorso a Pragelato, nel torinese, si sono concluse in serata dopo che tre scialpinisti sono stati coinvolti in un incidente a causa di una valanga. Il Soccorso Alpino è intervenuto tempestivamente, ma le difficili condizioni meteo hanno reso l’intervento particolarmente complesso e rischioso, con l’impossibilità di utilizzare elicotteri per il recupero. Questo incidente ha acceso i riflettori sulla sicurezza delle attività in montagna, dove le imprevedibili condizioni atmosferiche possono mettere a repentaglio la vita degli appassionati di sport invernali.

La dinamica dell’incidente

L’incidente è avvenuto nel primo pomeriggio a circa 2.300 metri di altezza, sotto il versante settentrionale del Clot della Soma, lungo il Vallone delle Mendie. Le forti nevicate e le condizioni di scarsa visibilità hanno complicato l’operato dei soccorritori. Sebbene il tempo fosse sfavorevole, gli scialpinisti si trovavano in una zona frequentata da escursionisti e, purtroppo, non hanno potuto evitare la valanga.

Il primo gruppo di soccorritori, composto da membri del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese, è riuscito a raggiungere l’infortunato intorno alle 18.00. Quest’ultimo era stato travolto dalla massa nevosa e necessitava di assistenza immediata. La situazione è stata affrontata con attenzione, poiché si temevano possibili complicazioni legate alla frattura e all’ipotermia dell’uomo.

Le operazioni di soccorso

Grazie alla professionalità degli operatori, è stato possibile stabilizzare l’infortunato e prepararlo per il trasporto a valle. La prima squadra ha dovuto attendere l’arrivo di una seconda squadra che portava con sé un toboga, un’attrezzatura fondamentale per il trasporto dell’infortunato in condizioni di sicurezza. Durante l’attesa, gli esperti hanno monitorato le condizioni fisiche del soggetto e attuato misure per prevenire il peggioramento del quadro clinico.

Complessivamente, oltre venti tecnici si sono mobilitati per raggiungere l’area colpita, affrontando il terreno difficile con sci e pelli di foca. Questa mobilitazione rapida e coordinata rappresenta un esempio di profonda preparazione e dedizione da parte dei soccorritori, fondamentali in situazioni d’emergenza come questa.

La salute degli altri scialpinisti

Per quanto riguarda i due compagni dell’infortunato, le notizie sono rassicuranti. Entrambi sono stati trovati in buone condizioni e hanno superato indenni l’incidente, evitando conseguenze gravi. Questo è un aspetto positivo in una situazione per molti versi drammatica. Tuttavia, anche per loro è stata un’esperienza traumatica, che sottolinea l’importanza della sicurezza durante le escursioni in montagna, particolarmente in condizioni di meteo inclemente.

Diagnosi e trasporto dell’infortunato

Il trasporto dell’infortunato è stato complesso e ha richiesto un notevole sforzo da parte del team di soccorso. Trasportato in toboga, l’uomo è stato condotto verso l’ambulanza, dove il medico, dopo una serie di accertamenti, ha riscontrato una sospetta frattura di femore e altri traumi all’addome e al bacino. Le condizioni di salute evidenziavano anche uno stato di ipotermia, un ulteriore segnale dei rischi legati agli sport invernali in caso di incidenti del genere.

Questa storia di salvataggio sottolinea le sfide e i pericoli affrontati dagli appassionati delle montagne, nonché l’importanza dell’intervento rapido e professionale del Soccorso Alpino. L’episodio ricorda a tutti la necessità di attuare misure di sicurezza durante pratiche di alta montagna e l’importanza di essere preparati a fronteggiare eventuali imprevisti lungo i sentieri innevati.

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