Operazione "Fumo del Vesuvio": undici arresti e 29 denunce per truffe agli anziani a Trieste

L’operazione “Fumo del Vesuvio” dei Carabinieri di Trieste ha smantellato una rete di truffe ai danni di anziani, portando a dieci arresti e al recupero di 150mila euro.
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Operazione "Fumo del Vesuvio": undici arresti e 29 denunce per truffe agli anziani a Trieste - Socialmedialife.it

L'operazione "Fumo del Vesuvio", condotta dai Carabinieri di Trieste, ha portato a un significativo intervento contro una vasta rete di truffe ai danni di anziani, che è riuscita ad ingannare numerosi cittadini fra il 2023 e il 2024. Le indagini hanno svelato un modus operandi ben strutturato, dove si sfruttava la vulnerabilità degli anziani per estorcere loro somme ingenti di denaro, facendo credere che familiari fossero coinvolti in incidenti.

Le indagini e il loro sviluppo

Le indagini sono iniziate nell'estate del 2023, in seguito a una serie di segnalazioni riguardanti truffe perpetrate con particolare insistenza in diverse località. Coordinate dalla Procura di Trieste, queste attività hanno condotto a un bilancio che parla di dieci arresti e altre 29 denunce a piede libero. Circa ottanta fascicoli sono stati aperti per una serie di crimini che, fino ad ora, hanno portato alla scoperta di 38 truffe accertate e al recupero di circa 150mila euro. Gli arresti hanno offerto un'illuminante ricostruzione dell'intera operazione, con un’attenzione particolare al profilo degli indiziati coinvolti.

Il modus operandi del gruppo criminale

Un uomo di 45 anni originario della Campania è stato tra i principali arrestati. Da lui, gli investigatori hanno potuto ricostruire il metodo di lavoro della gang. La strategia messa in atto è piuttosto semplice e spietata. Gli individui designati come "esattori", veri e propri autori materiali dei prelievi di denaro e beni preziosi, si attivano dopo che dei "centralinisti", ubicati prevalentemente nell'area campana, effettuano chiamate a caso per conoscere le potenziali vittime. Pretendendo di essere un avvocato o un maresciallo, costoro esortano gli anziani a inviare denaro per aiutare un familiare in gabbia. In questo contesto, gli esattori, che sono già stati informati con precisione sulle varie modalità d’intervento, si recano quindi presso le abitazioni delle vittime per ritirare contante e oggetti di valore.

Rete di criminalità organizzata

Le indagini hanno anche rivelato la presenza di una struttura organizzata dietro queste truffe, portando alla luce un ramo della criminalità che opera non solo a Trieste ma su tutta l’area del Nord Italia. La collaborazione con l'Arma di Napoli ha permesso di ottenere un quadro più ampio del fenomeno e di prevenire ulteriori crimini in continua espansione. Quest'operazione mirata ha reso possibile l'identificazione di vari gruppi operanti in modo coordinato, riflettendo un'ampia rete di complicità e scambi.

Questa azione delittuosa colpisce duramente una fascia della popolazione particolarmente vulnerabile e mette in risalto l'importanza di educare e proteggere gli anziani, accrescendone la consapevolezza su tali situazioni. Gli interventi dell’autorità, unitamente alle indagini in atto, evidenziano l'impegno delle forze dell'ordine nel combattere questo tipo di crimine che ha certamente un impatto significativo, tanto economico quanto emotivo, sulle vittime.

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