L’omicidio di Sharon Verzeni ha sollevato un’intensa attenzione mediatica, e ora si fa un passo ulteriore nel processo che coinvolge Moussa Sangare. Il 31enne, accusato dell’omicidio della 33enne avvenuto a Terno d’Isola nella notte tra il 29 e il 30 luglio 2024, ha ritrattato la confessione rilasciata in estate. La sua nuova posizione è stata chiarita durante una recente udienza alla corte d’Assise di Bergamo, dove si è discusso anche di una perizia psichiatrica fondamentale per valutare la sua capacità di intendere e volere al momento del crimine.
Il ritrattamento di Moussa Sangare
Nel corso della seconda udienza, dopo che sono stati nominati i consulenti per la perizia psichiatrica, Moussa Sangare ha preso la parola. Secondo quanto riferito dal suo avvocato, Giacomo Maj, il 31enne ha esclamato la sua innocenza, spendendo circa dieci-quindici minuti a spiegare le ragioni del suo ritrattamento. La confessione inizialmente data agli inquirenti e poi ribadita in diverse occasioni, ora viene accusata di essere il risultato di pressioni esercitate dai carabinieri. Sangare sostiene che le dichiarazioni precedenti non riflettono la verità.
Durante quelle stesse confessioni anteriori, il 31enne aveva fornito dettagli sul delitto, fra cui l’indicazione relativa al coltello che sarebbe stato utilizzato. Tuttavia, ora si difende sostenendo che le informazioni fornite allora non sono corrette e che il coltello è stato sepolto in un luogo dove andava a fare i barbecue. È emerso anche che l’arma non presenta tracce ematiche, anche se la sua condizione di sepolto per un lungo periodo potrebbe influenzare i risultati degli esami peritali.
La perizia psichiatrica e le prossime udienze
La perizia psichiatrica è un elemento cruciale del processo e sarà condotta dalla dottoressa Giuseppina Paulillo, mentre altri periti collaboreranno da parte della procura e della difesa. La perizia inizierà ufficialmente il primo aprile e dovrà essere conclusa entro un massimo di quaranta giorni. La prossima udienza per l’omicidio di Sharon Verzeni è programmata per il 22 settembre, mentre Sangare dovrà affrontare il tribunale anche per accuse di maltrattamenti nei confronti di sua madre e sorella in un’udienza preliminare fissata a breve, il 9 aprile.
La reazione della famiglia Verzeni
I familiari di Sharon Verzeni sono stati colpiti dalle recenti dichiarazioni di Sangare. L’avvocato Luigi Scudieri, che rappresenta i famigliari della vittima, ha spiegato che il dolore e la sofferenza della famiglia si sono intensificati dopo il ritrattamento di Sangare. Le parole dell’imputato sono arrivate in un momento molto delicato per i familiari, i quali hanno affrontato un’estate caratterizzata da un’assenza di pace dopo la perdita di Sharon. La situazione è ulteriormente aggravata dalla natura vergognosa delle affermazioni del 31enne, che ha rinnegato le sue stesse confessioni.
Scudieri ha anche sottolineato come Sangare avesse già modificato la sua versione in diverse occasioni. Questo comportamento ha creato confusione e ha fatto sorgere dubbi sulla credibilità delle sue affermazioni. La famiglia Verzeni, presente al processo, affronta la difficile situazione con unità, cercando supporto reciproco in un momento ricco di incertezze.
Comportamenti di Sangare e capacità di intendere
Il legale della famiglia Verzeni ha messo in evidenza i comportamenti di Sangare successivi all’omicidio, che potrebbero suggerire la sua capacità di intendere e volere. La strategia di Sangare per eludere le telecamere, come cambiare elementi della bicicletta e tentare di miscelarsi con l’ambiente circostante, potrebbe dimostrare che fosse pienamente consapevole delle sue azioni. Elementi quali la presenza di tracce di Dna di Sharon sulla bicicletta di Sangare costituiscono un fattore rilevante nelle indagini, aggiungendo un ulteriore strato alla complessità del caso.
Secondo Scudieri, il fatto che Sangare avesse minacciato diverse persone nei giorni precedenti l’omicidio dimostra un comportamento premeditato. Le sue azioni prima dell’incontro con Sharon, che includono atti di violenza, contribuiscono a solidificare l’idea che ci sia un movente presente, nonostante Sangare cerchi di minimizzarne l’importanza nel suo attuale ritrattamento.