Nuovo sistema di allerta negli ospedali di Bologna per proteggere il personale sanitario

Trenta pulsanti rossi saranno installati negli ospedali bolognesi per migliorare la sicurezza del personale sanitario, attivando un sistema di allerta in caso di situazioni pericolose.
Nuovo sistema di allerta negli ospedali di Bologna per proteggere il personale sanitario - Socialmedialife.it

Trenta pulsanti rossi saranno collocati nelle aree critiche degli ospedali bolognesi, dando così il via a un sistema che promette di migliorare la sicurezza del personale sanitario. Questa iniziativa scaturisce da un’intesa firmata tra la Questura di Bologna e le direzioni delle tre aziende sanitarie: Ausl, Policlinico Sant’Orsola e Istituto Ortopedico Rizzoli. L’obiettivo è rendere più sicuro il lavoro dei professionisti che operano nei reparti più vulnerabili delle strutture sanitarie.

Un sistema di allerta in tempo reale

Il nuovo sistema di allerta prevede l’installazione di 30 pulsanti rossi, distribuiti inizialmente nei pronto soccorso e in altre aree strategiche. Questo meccanismo consente a ciascun operatore di attivare un allerta sonora, che verrà inviata direttamente ai telefoni cellulari delle guardie giurate, al posto di polizia dell’ospedale e alla centrale operativa della Questura. Attraverso un semplice gesto, il personale può segnalare una situazione di pericolo, facilitando un intervento rapido.

Ogni pulsante permetterà di indicare esattamente il luogo in cui è stato attivato, così che le forze dell’ordine possano intervenire prontamente. Una volta sul posto, le forze di sicurezza potranno comunicare con la sala operativa per fornire un aggiornamento sulla situazione e decidere se sia necessario inviare un equipaggio. Questo nuovo sistema di allarme è già in funzione presso l’ospedale Maggiore, dove sono stati installati 18 pulsanti nelle aree del pronto soccorso, sia generale che ortopedico.

Espansione del sistema di sicurezza

La programmazione prevede l’estensione dell’iniziativa anche ad altri centri, incluso il Policlinico Sant’Orsola e l’Istituto Rizzoli. In particolare, al Sant’Orsola verranno posizionati 8 pulsanti nei reparti di pronto soccorso generale, pediatrico e oculistico, oltre che nell’ambulatorio dermatologico specializzato in malattie sessualmente trasmissibili. Per quanto riguarda l’Istituto Ortopedico Rizzoli, saranno aggiunti 4 nuovi pulsanti, così da coprire i servizi di pronto soccorso e i poliambulatori. Queste installazioni mirano ad affrontare un problema sempre più preoccupante: le aggressioni al personale sanitario.

Un problema in crescita

Dati recenti diffusi dalla Regione Emilia-Romagna evidenziano un incremento delle aggressioni nel settore sanitario. La situazione è stata descritta dal Questore di Bologna, Antonio Sbordone, che ha affermato che, sebbene non ci si trovi di fronte a un’emergenza, è crescente l’ansia tra gli operatori, rendendo necessario un intervento strategico per garantire sicurezza. Le nuove misure vogliono rispondere a questo clima di paura e vulnerabilità che caratterizza l’ambiente lavorativo degli ospedali.

Prospettive future

Il protocollo d’intesa firmato oggi non si limita al solo sistema dei pronto soccorso. Infatti, è previsto che il dispositivo di allerta venga esteso anche ad altre aree degli ospedali bolognesi. Inoltre, si prevede l’implementazione del sistema nei pronto soccorso degli ospedali di Bazzano, Bentivoglio, Porretta Terme e San Giovanni in Persiceto. Le firme apposte da Antonio Sbordone insieme ai dirigenti dell’Ausl di Bologna, Anna Maria Petrini, del Policlinico Sant’Orsola, Chiara Gibertoni, e dell’Istituto Ortopedico Rizzoli, Andrea Rossi, testimoniano un impegno collettivo per migliorare la sicurezza del personale sanitario e, di conseguenza, la qualità dei servizi offerti ai cittadini.

Con l’introduzione di questi strumenti di emergenza, Bologna si prepara a fronteggiare meglio le sfide che il mondo della sanità si trova ad affrontare ogni giorno.

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