Nuove scoperte sull'Hpv: prevenzione e diagnosi dei tumori orofaringei - Socialmedialife.it
L’Hpv, noto come Papillomavirus umano, è un virus molto diffuso che può provocare diverse condizioni, tra cui verruche genitali e gravi neoplasie come i tumori del collo dell’utero, dell’ano, del pene, della vagina, della vulva e dell’orofaringe. Recenti studi hanno mostrato potenzialità per diagnosticare in modo precoce tumori orofaringei attraverso un semplice esame della saliva. La ricerca, pubblicata sul ‘Journal of Medical Virology’, è stata ideata dall’Istituto Europeo di Oncologia di Milano e sostenuta dalla Fondazione Airc per la ricerca sul cancro. Oltre alla diagnosi, la prevenzione rimane l’arma principale nella lotta contro questo virus.
L’Hpv è un virus infettivo per l’uomo che comprende più di 200 varianti o sierotipi. Alcuni di questi sono responsabili di verruche e condilomi, altri sono collegati a neoplasie, in particolare a livello dell’apparato riproduttivo. Si stima che quasi tutte le persone contraggano un’infezione da Hpv almeno una volta nella vita, dato la sua estrema diffusione nella popolazione. Queste infezioni sono per lo più asintomatiche e benigne, ma in alcune situazioni, il virus può portare a modifiche cellulari che, nel tempo, possono svilupparsi in forme tumorali. I tumori più frequentemente associati all’Hpv sono quelli del collo dell’utero, ma il virus può interessare anche altre zone del corpo.
Il tumore al collo dell’utero continua ad essere una minaccia significativa, con oltre 1.000 decessi annuali in Italia. La rilevanza di questo dato evidenzia la necessità di una maggiore sensibilizzazione sulla prevenzione dell’Hpv e sull’importanza di seguire percorsi di screening adeguati. Comprendere che la maggior parte delle infezioni non conduce a patologie serie è essenziale, ma allo stesso tempo è importante non trascurare i rischi associati al virus.
La principale modalità di trasmissione dell’Hpv avviene attraverso il contatto diretto durante i rapporti sessuali, anche quelli non completi, con soggetti già infettati. È possibile contrarre il virus senza manifestare sintomi, il che rende difficile la sua identificazione. Questo porta alla creazione di un serbatoio di portatori asintomatici, che può contribuire alla diffusione del virus.
Alcuni fattori possono aumentare il rischio di sviluppare complicazioni dall’infezione, tra cui il fumo, un sistema immunitario indebolito e un numero elevato di partner sessuali. Anche l’obesità è stata identificata come una condizione che può influenzare negativamente il decorso delle malattie associate all’Hpv. La consapevolezza di come si trasmette l’infezione è fondamentale per adottare comportamenti preventivi efficaci.
La prevenzione rappresenta il modo migliore per affrontare l’Hpv. Pratiche di igiene personale e l’uso del preservativo sono raccomandati per ridurre il rischio di trasmissione. Tuttavia, è importante riconoscere che nessuna di queste misure offre una protezione totale. Ad oggi, esiste un vaccino contro l’Hpv che viene considerato sicuro ed efficace.
La vaccinazione è raccomandata in Italia per ragazze e ragazzi a partire dagli 11 anni. È somministrata in due dosi a distanza di sei mesi. Se avviata dopo il compimento dei 15 anni, è necessario ricevere tre dosi. I vaccini attualmente in uso proteggono da nove sierotipi di Hpv associati a elevate probabilità di tumore. L’intervento di vaccinazione è stato somministrato in sicurezza a milioni di giovani nel mondo, dimostrandosi in grado di prevenire oltre il 90% delle neoplasie correlate all’Hpv.
Oltre alla vaccinazione, è cruciale che tutte le donne a partire dai 25 anni aderiscano ai programmi di screening cervicale. Questi test, inclusi il Pap-test e l’analisi per l’Hpv-Dna, possono fornire diagnosi precoci, permettendo l’intervento tempestivo necessario a impedire l’evoluzione della malattia.
Un’innovazione significativa nella lotta contro l’Hpv riguarda un metodo semplice ed efficace per rilevare precocemente i tumori orofaringei. La diagnosi mediante un campione di saliva, raccolto con un gargarismo, sta emergendo come una valida alternativa ai metodi tradizionali. Questo approccio è stato concepito per facilitare l’identificazione di neoplasie in fase iniziale e consentire trattamenti più tempestivi e mirati.
Il progetto di ricerca coordinato dall’Istituto Europeo di Oncologia ha dimostrato che le tecniche di raccolta e analisi della saliva possono rivelarsi utili per migliorare gli esiti clinici nei pazienti affetti da infezioni da Hpv. Avere strumenti diagnostici che siano facili e accessibili è determinante per promuovere la salute pubblica e facilitare l’accesso alle cure.
Queste novità rappresentano ulteriori passi avanti nella lotta contro l’Hpv e i tumori ad esso legati, sottolineando l’importanza della prevenzione e di un efficiente sistema di diagnosi precoce.